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Impiegato infedele Sono quasi 43 mila gli euro sottratti

Lo sportello dell’ufficio dove era impiegato Giovanni Grolla. CISCATO
Lo sportello dell’ufficio dove era impiegato Giovanni Grolla. CISCATO
Lo sportello dell’ufficio dove era impiegato Giovanni Grolla. CISCATO
Lo sportello dell’ufficio dove era impiegato Giovanni Grolla. CISCATO

È arrivata alla conclusione l'indagine sull'impiegato infedele del Comune di Thiene: nel corso della sua permanenza all'ufficio tributi, da febbraio a settembre 2018, Giovanni Grolla ha raggirato 118 contribuenti, riuscendo così ad intascare 42.800 euro in contanti. La ricostruzione definitiva della vicenda, esplosa lo scorso ottobre, è stata possibile grazie alla complessa analisi incrociata dei dati del programma di gestione dell’ufficio tributi, del materiale sequestrato, delle dichiarazioni dei contribuenti e del riscontro avuto a seguito dell’invio obbligatorio degli avvisi di accertamento effettuato dal Comune a dicembre 2018. «Dal risultato di questo lavoro - spiega Alberto Samperi, assessore al bilancio - è emerso inoltre che l’impiegato infedele aveva già individuato e trattato informaticamente molte più posizioni di quelle con le quali ha fatto a tempo a concludere la sua azione illegale con l’incasso dei contanti». Giovanni Grolla, assunto ad inizio 2018 con il compito di recuperare le imposte della tassa sui rifiuti non versate negli anni precedenti, nei mesi successivi aveva contattato decine di ignari cittadini per sollecitare il pagamento degli arretrati. Facendo leva sulla posizione di debolezza di queste persone, Grolla le convocava nel suo ufficio e, dietro la promessa di uno sconto sul debito se veniva saldato in contanti, si faceva consegnare illecitamente il denaro, per una somma complessiva di circa 42.800 euro. Un ingegnoso sistema emerso nel momento in cui, grazie al meccanismo di rotazione negli uffici, un altro impiegato si è trovato di fronte ad uno di questi contribuenti, presentatosi in municipio per pagare la Tari in contanti. La situazione è stata subito segnalata dal Comune all'autorità giudiziaria che ha aperto un'indagine per peculato. Gli inquirenti stanno ora proseguendo il procedimento penale, all’interno del quale il Comune, pur essendo parte lesa, ha incaricato l’avvocato Gianluca Alifuoco di tutelare gli interessi dell'ente e quindi anche dei contribuenti coinvolti. «Cercheremo di far comprendere al pubblico ministero la gravità di tutti i profili di danno cui il Comune è andato incontro - spiega Alifuoco - perché oltre alla somma sottratta c'è anche un danno indotto relativo ai ricorsi tributari e agli avvisi di accertamento. Nel caso l'ex dipendente scelga di arrivare ad un patteggiamento chiederemo che l'accordo includa la restituzione delle somme indebitamente incassate». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall'Igna

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