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Impiegato infedele Ora il caso diventa uno scontro politico

Il municipio di Thiene dove tiene banco il caso dell’impiegato sospeso
Il municipio di Thiene dove tiene banco il caso dell’impiegato sospeso
Il municipio di Thiene dove tiene banco il caso dell’impiegato sospeso
Il municipio di Thiene dove tiene banco il caso dell’impiegato sospeso

Aveva partecipato un concorso pubblico per la copertura di un posto di istruttore di categoria C1, area amministrativa contabile. S’era distinto con un voto molto alto nella parte orale, risultato terzo nella graduatoria finale e era stato assunto agli inizi di quest'anno. È il dipendente comunale sospeso dall’incarico per aver assunto, secondo quanto accertato dall’amministrazione Casarotto, un comportamento scorretto durante il lavoro. Si tratta di Giovanni Grolla, 46 anni, nato a Vicenza: è lui il dipendente indicato nel sito del Comune di Thiene proprio come referente per la Tari. Quella tassa rifiuti che l’impiegato presunto infedele aveva chiesto a vari contribuenti di pagare in contanti, promettendo anche degli sconti, con il sospetto del Comune che fosse uno stratagemma per tenersi le somme. Il caso, in attesa di sviluppi anche in sede giudiziaria (l’uomo è stato segnalato dal Comune alla procura) ora diventa anche politico. Il più arrabbiato sembra essere Attilio Schneck, consigliere della Lega, che non usa mezze parole nei confronti di un secondo caso di presunta illegalità all'interno del Comune. «Qui mancano le regole di base – commenta -. Un amministratore deve prima di tutto occuparsi di “Indirizzo e Controllo” e qui sono venuti a mancare entrambi. Trattandosi non del primo, ma del secondo caso, chiedo le dimissioni immediate dell’assessore al bilancio. Mi sento offeso come cittadino e come consigliere». Punta il dito sul “mancato controllo da chi di dovere” anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Abramo Tognato. «La cittadinanza è ferita - scrive in una nota -. A pesare è il gesto che lascia intendere come permanga ancora la possibilità di eludere i controlli. Ciò che più brucia è percepire una mano che da dentro riesce a muovere a suo piacere delicati ingranaggi della macchina pubblica: perdere la fiducia verso chi amministra è la prima conseguenza quando si verificano gravi episodi come questo». Christian Azzolin, capogruppo di Thiene a Destra sottolinea l'importanza di avere in Comune un sistema informativo con garanzia di anonimato per i dipendenti che denunciano una corruzione, illegalità o violazione del codice di comportamento (il cosiddetto whistleblowing). «Mi chiedo se qui ci sia perché il whistleblowing è uno strumento fondamentale nella lotta all'illegalità nella pubblica amministrazione. Sotto il profilo della prevenzione l’amministrazione si sta dimostrando carente». Dura la replica del sindaco Gianni Casarotto. «A scanso di notizie infondate, preciso, che con il decreto legislativo 257 del 2000 (Tuel) nonché in base all’articolo 12 del regolamento interno di organizzazione dei servizi e degli uffici, gli atti di amministrazione e gestione del personale sono solo di competenza dirigenziale. Quindi il consigliere Schneck che chiede le dimissioni dell’assessore al bilancio dimostra di essere o in malafede o di non conoscere le procedure. Al consigliere Azzolin rispondo che nel nostro Comune è attivo il whistleblowing a dimostrazione che la lotta all'illegalità nella pubblica amministrazione è anche una nostra priorità». Il presidente del Consiglio comunale Maurizio Fanton ricorda come «sono ancora in corso gli accertamenti contabili per determinare il numero di utenti e per quantificare l’entità delle somme indebitamente sottratte». Intanto ieri sera si è tenuto un incontro tra il primo cittadino e i consiglieri per discutere dell'accaduto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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