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Il Ponte è malato Chiude una corsia e stop ai camion

Il Ponte dei Granatieri: lavori urgenti  dopo quasi 61 anni di servizio La struttura del viadotto: resterà aperta soltanto una corsia
Il Ponte dei Granatieri: lavori urgenti dopo quasi 61 anni di servizio La struttura del viadotto: resterà aperta soltanto una corsia
Il Ponte dei Granatieri: lavori urgenti  dopo quasi 61 anni di servizio La struttura del viadotto: resterà aperta soltanto una corsia
Il Ponte dei Granatieri: lavori urgenti dopo quasi 61 anni di servizio La struttura del viadotto: resterà aperta soltanto una corsia

Bello e slanciato. Proteso tra Caltrano e Chiuppano. Ma pure vecchiotto e con qualche guaio strutturale da non prendere sottogamba. Segnali che valgono l’altolà per il Ponte dei Granatieri. Da domani la struttura sarà utilizzabile a singhiozzo, per giunta proprio a ridosso delle festività natalizie. Resterà aperta solo la corsia di andata verso l’Altopiano dei Sette Comuni. Non è comunicata la data di fine intervento. Dopo quasi 61 anni di onorato servizio l’importante viadotto ha ora bisogno di un intervento di «somma urgenza» per il quale si è deciso, in via precauzionale, la chiusura di metà carreggiata e comunque il divieto di transito per tutti i mezzi pesanti. Una scelta nata dopo l’ispezione di fine novembre effettuata con l’ausilio di un drone. Un esame che ha evidenziato l’ammaloramento di un elemento di appoggio della struttura. «L’attualità dell’argomento – sottolinea il presidente della Provincia Francesco Rucco – è sotto gli occhi di tutti e negli articoli anche di questi giorni della stampa. Detto questo, abbiamo ritenuto urgente intervenire su uno dei tre manufatti fondamentali per la viabilità provinciale (gli altri sono il viadotto S. Agata tra Piovene Rocchette e Cogollo del Cengio e il ponte Valgadena tra Foza e Enego) per risanare in breve tempo la sezione interessata». Il traffico da e verso l’Altopiano ne risentirà. «So che ci sarà inevitabilmente qualche disagio, e per questo chiediamo qualche giorno di pazienza agli utenti della strada e ai residenti dei comuni interessati - prosegue Rucco -. Da parte nostra stiamo approntando una segnaletica puntale, relativa anche ai percorsi alternativi da utilizzare. Vale per chi scende dall’Altopiano e soprattutto per i camionisti visto che abbiamo interdetto il transito dei mezzi pesanti». La Provincia ha istituto fin dal 2017 una task force per il controllo e il monitoraggio degli oltre 400 manufatti tra ponti, viadotti e cavalcavia posti lungo le strade di sua competenza. È un ufficio operativo che ha già provveduto ad una serie di verifiche sulle strutture poi tradotte, come nel caso di Ponte Alto, in cantieri. «Tra l’altro - continua Rucco - questo intervento capita in un periodo che rappresenta una sorta di ricorrenza per la Provincia di Vicenza: l’incontro, esattamente 4 anni fa, con i dipendenti in un clima drammatico di rassegnazione per una soppressione che sembrava prossima e per l’incertezza che regnava sul futuro dei lavoratori. Per fortuna si è compresa la necessità di mantenere vive e operative queste realtà». «La vicenda del Ponte Morandi di Genova - conclude il direttore generale Angelo Macchia - ha creato forte partecipazione sul tema della sicurezza sulle nostre strade ma non ci ha trovato impreparati. La Provincia di Vicenza, anche nelle more di una riforma Delrio pesantissima, non solo non ha tirato i remi in barca ma ha saputo affrontare l’aumento di incombenze e di competenze, con lungimiranza e professionalità». «A me le guardie», il motto dei Granatieri. Mai così in guardia sul loro ponte. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Mason

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