Il sole quasi estivo, un percorso di 18 chilometri tra città e campagna e 1100 persone in sella alle proprie bici: quella di ieri mattina è stata una delle edizioni più partecipate della manifestazione “Thieneinbici”. All’appuntamento hanno preso parte moltissime famiglie che sono andate alla riscoperta della città. «Oltre a creare un appuntamento dedicato al sano movimento e alla socializzazione, uno degli obiettivi della manifestazione è stato mostrare ai thienesi i parchi e le piste ciclabili di Thiene, oltre a quegli angoli che in molti non conoscevano - ha dichiarato l’assessore allo sport e al tempo libero Giampi Michelusi -. Per un giorno i cittadini hanno dimenticato auto, traffico e inquinamento. L’evento ha inoltre dimostrato che, grazie alle molte piste ciclabili, a Thiene si può pedalare in totale sicurezza». Dopo la scenografica partenza da corso Garibaldi, la colonna di ciclisti è scesa per il quartiere della Conca e, percorrendo il sottopasso di via San Giovanni Bosco, si è immessa in via Rozzampia per giungere al primo ristoro in località Ca’ Rezzonica dove sono stati offerti assaggi di confetture. Il percorso è continuato verso l'aeroporto, con una seconda tappa all’azienda agricola Trentin di Lampertico dove è stato possibile assaggiare formaggi. I partecipanti sono poi risaliti per la zona industriale fino al quartiere dei Cappuccini e fermarsi al ristoro di via Trentino dedicato ai prodotti lattiero caseari. Dopo aver attraversato i quartieri di San Sebastiano e della Ca' Pajella, sono tornati in centro per concludere l’itinerario nel parco Chilesotti dove è stato offerto pane e salame. «Un appuntamento perfetto per le famiglie e per i bambini», ha affermato Debora Parisotto. «È un’ottima occasione per socializzare e per incontrare persone con le quali non ci si vede da anni», hanno aggiunto Marianna Novello e Michela Zambon.
«Una giornata fantastica con un percorso perfetto, quest’anno rimasto nella parte finale più in centro», ha precisato Tiziano Giacomello. «Abbiamo attraversato molti parchi come quelli del Donatore, di via dei Fiumi, di monsignor Rossini, di Ca' Rezzonica e del Bosco», ha concluso Michelusi.