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«Il “minestrone” è diventato un’orchestra»

Buona la prima per il sindaco uscente Gianni Casarotto, riconfermato alla guida di Thiene senza nemmeno bisogno di andare al ballottaggio. Un'impresa che prima di lui era riuscita solo alle comunali del 2002 al leghista Attilio Schneck, oggi invece grande sconfitto della sfida elettorale proprio contro Casarotto.

L'affair moschea e le polemiche dell'ultima settimana non hanno evidentemente influito sulle intenzioni di voto degli elettori che in massa hanno scelto di confermare la loro fiducia a Casarotto e alle quattro liste d'appoggio: “Casarotto sindaco”, “Insieme per Casarotto Pd”, “Fare per Thiene” e “Thiene al centro”. Ha dunque riconquistato la poltrona di primo cittadino con il 54,84% delle preferenze dimostrando che se nel 2012 lui e il suo “minestrone” erano una scommessa - vinta allora con il 46,6% al primo turno e con il 59,50% al ballottaggio contro l'ex sindaca leghista Maria Rita Busetti - oggi sono invece una conferma.

CASAROTTO. «Non posso negare che si sia trattato di un risultato eccezionale che mi ha lasciato a bocca aperta», ha spiegato ieri il neo eletto sindaco Casarotto che si è detto in lutto per la scomparsa dell'ex consigliere comunale e storico esponente del Carroccio Antonio Zordan deceduto domenica sera, per un malore nella sede elettorale leghista. «Significa che i cittadini, al di là delle polemiche - ha detto - hanno guardato il lavoro fatto negli ultimi cinque anni e riconosciuto l'impegno, la professionalità e la serietà che ci abbiamo messo. Credo inoltre che abbiano pagato i temi scelti in questa campagna elettorale, contrariamente a quanto accaduto per altri candidati». Analizzando le percentuali delle preferenze, la prima cosa che balza agli occhi è la montagna di voti ottenuti dai cinque assessori uscenti, ovvero Gabriella Strinati, Maurizio Fanton, Giampi Michelusi, Alberto Samperi e Andrea Zorzan, tutti rientrati tra i dieci consiglieri eletti di maggioranza. «È stata premiata in primis la squadra che sono riuscito a mettere insieme in cinque anni - ha precisato Casarotto - Ciò significa che quello che gli altri chiamavano il “minestrone” nel prosieguo del lavoro è diventato un'orchestra. Ora riprenderemo subito il lavoro, sperando che siano finite le polemiche da campagna elettorale, perché qui c'è da lavorare tutti insieme, maggioranza e minoranza, per il bene di Thiene». Sulla scarsa affluenza alle urne, che in città ha registrato il 58,05%, Casarotto ha una sua idea e una possibile soluzione per la prossima tornata elettorale: «Credo che la disaffezione che c'è per la politica nazionale purtroppo abbia contagiato anche quella comunale. Uno dei lavori che è chiamata a fare questa Amministrazione è portare nuovamente la gente a interessarsi della cosa pubblica, perché c'è effettivamente la sensazione che una parte dei thienesi non faccia cittadinanza attiva». Il primo compito che spetterà a Casarotto sarà quello di scegliere la sua giunta, che dovrà essere composta complessivamente da cinque assessori, tra cui due donne. «Nei prossimi giorni incontrerò i consiglieri eletti e i capilista e farò con loro un ragionamento che ho già in mente: vediamo se la mia idea andrà in porto» ha concluso il sindaco rieletto Casarotto.

SCHNECK. «La colpa principale è mia, perché sono stato troppo fuori da Thiene e sono entrato nella mischia elettorale soltanto ad un mese dal voto». Com'è nel suo stile, Attilio Schneck non usa mezzi termini per commentare la clamorosa sconfitta della Lega nord alle elezioni amministrative cittadine di domenica scorsa. Per la seconda volta in cinque anni il Carroccio è stato battuto da Casarotto e dalla sua squadra: nel 2012 al ballottaggio contro la Busetti e ora, addirittura al primo turno, con quella che sembrava a prima vista una garanzia dato il suo curriculum politico. Ma il 25,75% delle preferenze è un dato che parla da sé: si potrebbe aggiungere solo che Schneck ha raggiunto il secondo posto alle comunali esclusivamente grazie alle sue forze - Lega nord e civica “Schneck Sindaco” hanno totalizzato da sole il 22,41% - e che le due liste di coalizione Forza Italia e Veneti per l'indipendenza non hanno portato voti alla causa del centrodestra: la prima si è fermata al 2,10% mentre la seconda all'1,43%. «La verità è che dovevamo lavorare di più e che non si improvvisa una campagna - ha aggiunto Schneck - E poi lo sapevamo dal sondaggio di gennaio che Casarotto e i suoi avevano una percentuale di gradimento tra i cittadini del 69%. Avevamo la sensazione che sarebbe stata dura arrivare al ballottaggio e così è stato. Ora non ci rimane che lavorare tra le fila della minoranza». Per il momento Attiolio Schneck conferma la sua presenza in Consiglio comunale, non escludendo però la possibilità di lasciare spazio alle nuove leve. «Senz'altro darò una mano all'inizio - ha aggiunto Schneck - e poi valuterò se sarà il caso di proseguire. In ogni caso è necessario fare entrare qualche giovane perché il futuro - ammette - non posso di certo essere io».

Alessandra Dall’Igna

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