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Thiene

Il falco anti-piccioni
divide i cittadini
«Il fischio disturba»

Piccioni in città prima che arrivasse il falco elettronico. ARCHIVIOVia Zanella piena di guano di piccioni ormai da parecchio tempo
Piccioni in città prima che arrivasse il falco elettronico. ARCHIVIOVia Zanella piena di guano di piccioni ormai da parecchio tempo
Piccioni in città prima che arrivasse il falco elettronico. ARCHIVIOVia Zanella piena di guano di piccioni ormai da parecchio tempo
Piccioni in città prima che arrivasse il falco elettronico. ARCHIVIOVia Zanella piena di guano di piccioni ormai da parecchio tempo

Nell'ormai decennale battaglia contro i piccioni ingaggiata dal Comune di Thiene per tentare di arginare il problema, si fa largo ora una guerra intestina tra residenti e commercianti. Il pomo della discordia è il falco elettronico, ovvero il richiamo sonoro che da ormai un anno e mezzo svolge il compito di spaventare, e allontanare, i colombi da Corso Garibaldi e piazza Chilesotti.

In realtà è più corretto usare il tempo passato, dato che da una decina di giorni il falco elettronico è stato zittito. A richiederlo, per conto dei commercianti della ztl, è stato Renato Corrà, nuovo presidente Ascom per il centro storico di Thiene, convinto che il grido del falco renda lugubre il cuore della città. Ma la decisione solerte della giunta Casarotto di staccare la spina al rapace virtuale non è stata ben digerita dal comitato di quartiere del centro, secondo il quale in questi mesi la situazione piccioni era notevolmente migliorata proprio grazie al segnale sonoro.

Dal settembre 2014, il falco elettronico lanciava il suo grido, attraverso gli altoparlanti della ztl, durante la giornata a intervalli irregolari per impedire l'assuefazione dei volatili che potrebbero abituarsi al sistema d'allarme. Una strategia già utilizzata con successo in campagna per allontanare i volatili dai raccolti, negli aeroporti e in prossimità dei porti e degli impianti di industrie alimentari.

È di parere contrario Renato Corrà, portavoce dei commercianti del centro storico, che a metà aprile ha chiesto, e ottenuto, dall'amministrazione lo spegnimento del richiamo sonoro. «Non solo il falco elettronico non si è dimostrato efficace - ha spiegato Corrà - ma rendeva il nostro bel centro un luogo lugubre, soprattutto nei mesi freddi e all'imbrunire, e spaventata i bambini. È necessario trovare una soluzione diversa al problema, che non può che essere l'eliminazione di una parte dei colombi urbani. So che le associazioni animaliste insorgono ogni volta che si solleva l'argomento, però poi non si vedono in centro a pulire dove i piccioni sporcano. Sinceramente mi sembra troppo facile proteggere questi animali senza farsi carico dei problemi».

Chiede invece l'immediata riaccensione del falco elettronico Alberto Vecelli, presidente del comitato di quartiere del Centro, che si dice furioso per non essere stato avvisato dal Comune in merito allo spegnimento della "voce" del predatore. «Il sistema funzionava, eccome - ha precisato Vecelli - tanto che da quando l'hanno spento i piccioni sono tornati a farla da padroni. Non capisco perché l'amministrazione non ci ha interpellati prima di procedere, dato che in centro non ci sono solo i commercianti ad avere dei diritti. Chiediamo non solo che il falco elettronico torni a svolgere il suo compito, ma anche che il Comune trovi una soluzione definitiva al problema».

«La presenza negli ultimi giorni di un numero maggiore di colombi è un dato di fatto - ha replicato Andrea Zorzan, assessore all'ambiente - per cui noi siamo disposti a riattivare il falco elettronico qualora ci arrivi una richiesta in tal senso».

Alessandra Dall'Igna

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