Le strade dell’Alto Vicentino come una pista da corsa, su cui impennare e addirittura gareggiare in pericolose sfide. Raggiungendo, sulle motociclette, anche velocità di 120 chilometri orari, o quasi, in tratti rettilinei cittadini.
La polizia locale del Consorzio Nordest Vicentino, comandata da Giovanni Scarpellini, ha denunciato cinque giovani per il reato di gare clandestine in concorso. A finire nei guai sono stati i centauri del gruppo “Northern Goats”, la cui traduzione è “Capre Nordiche”, che per mettere in mostra le proprie abilità acrobatiche alla guida di moto da motard e da enduro, correvano sulle strade di Thiene e di vari altri comuni della provincia sfidandosi in rocambolesche e pericolosissime esibizioni di free-style. Ma anche sfrecciando contromano, addirittura in mezzo al traffico, e talvolta sfiorando velocità pari anche al doppio di quelle massime consentite nelle arterie di tratti urbani ed extra urbani.
Gli spericolati motociclisti pubblicavano poi sui social i video delle loro bravate, con le targhe opportunamente celate: in poco meno di due anni dall’iscrizione, il loro canale Youtube ha superato i 9.300 iscritti e vanta 413 mila visualizzazioni complessive con 31 video caricati, mentre la pagina Facebook è seguita da oltre 2.200 persone.
Dallo scorso aprile il nucleo operativo della polizia locale Nordest Vicentino ha ricevuto moltissime segnalazioni in merito a questo gruppo di bikers con la passione per gli “stunts”: grazie a una minuziosa attività d’indagine svolta visionando meticolosamente i video su internet e incrociando le immagini delle moto con quelle apparse su alcuni profili Facebook, nonché attraverso controlli su strada, i vigili sono riusciti ad individuare i componenti del gruppo. Si tratta di G.C., thienese di 24 anni; i 22enni sempre residenti a Thiene A.Z. e A.S; gli scledensi 21enni N.C. e D.B. Dopo essere stati identificati, sono stati denunciati alla Procura per il reato di gare clandestine in concorso: giovedì il pubblico ministero Barbara De Munari ha emesso i decreti di perquisizione, con gli agenti che in totale hanno rinvenuto cinque action cam, un computer e due hard-disk ovvero gli strumenti impiegati per girare e montare i video. Fin dalle prime fasi delle perquisizioni i giovani, tutti lavoratori e incensurati, assieme alle loro famiglie, hanno fornito la massima collaborazione alla polizia locale, assicurando che non avrebbero mai più commesso impennate o acrobazie se non in luoghi idonei come circuiti o piste private. Oltre al processo, per i vigili ora questi ragazzi potrebbero rischiare salatissime. «Con comportamenti pericolosi come quelli attuati - ha dichiarato Giovanni Scarpellini, comandante del Consorzio di polizia locale Nordest Vicentino - i motociclisti hanno messo a repentaglio la loro stessa vita ma soprattutto quella degli altri».