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Filmato in classe «Solo un episodio sfruttato dal prof»

L’ingresso dell’istituto Ceccato, frequentato da circa 900 studenti e 150 insegnanti. ARCHIVIO
L’ingresso dell’istituto Ceccato, frequentato da circa 900 studenti e 150 insegnanti. ARCHIVIO
L’ingresso dell’istituto Ceccato, frequentato da circa 900 studenti e 150 insegnanti. ARCHIVIO
L’ingresso dell’istituto Ceccato, frequentato da circa 900 studenti e 150 insegnanti. ARCHIVIO

«Questa è una scuola aperta, che ottiene risultati che molti definiscono lusinghieri. Non trovo corretto che un episodio, emerso in tribunale in una circostanza particolare, possa nascondere quanto di buono viene fatto all’interno dell’istituto Aulo Ceccato». Il dirigente scolastico, il prof. Antonio Coccarelli, è preciso. Fa riferimento ai video ripresi in classe e poi finiti sul web, visti in tribunale durante il processo ad un insegnante, accusato di aver molestato un’alunna, e consegnati dalla difesa. «In primo luogo, tengo a chiarire che si tratta di fatti verificatisi in un breve arco temporale dell’anno scolastico 2012-2013 e che non hanno più avuto modo di ripetersi perché la scuola ha rapidamente preso i provvedimenti del caso, sia nei confronti degli studenti, sia nei confronti dei professori coinvolti (soltanto uno, oltre allo stesso insegnante imputato nel processo), i quali – per motivi diversi – non riuscivano a “gestire” la classe», precisa Coccarelli. «L’istituto Aulo Ceccato è una scuola “aperta”, ogni giorno riceviamo visite di esperti e professionisti che, a vario titolo, intervengono collaborando in attività legate ai profili professionali o riconducibili allo sviluppo delle cosiddette soft skills, le competenze trasversali (etica, tolleranza, equilibrio, creatività) che sono alla base dell’educazione dei nostri giovani. Tutti questi visitatori hanno sempre riscontrato un’atmosfera di serena fattività, rimanendone impressionati positivamente». L’istituto conta circa 900 studenti e 150 fra docenti e personale non docente. «Si tratta di una grande comunità dove il rispetto e la collaborazione sono i valori dominanti ma, per le sue dimensioni, è una comunità nella quale possono esserci state, potrebbero e potranno esserci delle eccezioni, una comunità che possiede però tutti gli anticorpi per assicurare ai suoi utenti un’azione educativa in un contesto relazionale positivo. Per questo è ingiusto speculare su tali eccezioni e su episodi unici che esse possono aver generato, per costruire l’immagine falsa di una scuola di frontiera, nella quale regna il caos. Può essere comprensibile che questo genere di speculazioni le ponga in atto l’imputato in un processo, nell’evidente tentativo di delegittimare il contesto dal quale nascono le accuse che lo riguardano». Il preside sottolinea i valori della scuola. «In realtà, con qualche eccezione, come dappertutto, l’istituto è frequentato da ragazze e ragazzi con valori sani ed una buona educazione, seguiti da famiglie attente e partecipi alla vita della scuola, giovani spesso impegnati nel sociale e nello sport e da docenti seri e preparati, che sanno sviluppare rapporti costruttivi con i loro allievi e che dedicano alla scuola molto più tempo, impegno ed energia di quanto il loro contratto di lavoro lascerebbe immaginare». Anche per questo il Ceccato «è ai primissimi posti nella lista di scuole per tasso di occupabilità dei diplomati nell’indirizzo economico. Agli indirizzi classici ne abbiamo aggiunti di nuovi, come l’agrario e il più recente chimico, che stanno riscuotendo un grande interesse sia da parte degli studenti che degli operatori economici». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

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