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Fidas, sfida social per combattere il calo di donazioni

Il palco dell’assemblea provinciale della Fidas.  FOTOSERVIZIO  CISCATO
Il palco dell’assemblea provinciale della Fidas. FOTOSERVIZIO CISCATO
Il palco dell’assemblea provinciale della Fidas.  FOTOSERVIZIO  CISCATO
Il palco dell’assemblea provinciale della Fidas. FOTOSERVIZIO CISCATO

Il dono del sangue si fa social. È sulle piazze virtuali che si sposta la campagna di sensibilizzazione della Fidas, che in occasione dell’assemblea provinciale organizzata ieri mattina al teatro comunale di Thiene ha annunciato la nascita di una commissione dedicata a “Social e nuove tecnologie”. Un’evoluzione naturale, in linea con le tendenze digitali ma soprattutto necessaria per intercettare una grande fetta di potenziali donatori arginando così il calo registrato quest’anno nella raccolta di sangue. Se apparentemente infatti le 22 mila sacche ottenute fino a fine settembre grazie all’impegno e alle generosità di oltre 19 mila persone possono sembrare un dato molto positivo, bisogna allo stesso tempo considerare che, nel 2017, ne erano state destinate agli ospedali ben 500 in più. A sottolineare il dato, senza però farne un dramma è il presidente provinciale Mariano Morbin, consapevole di essere comunque alla guida dell’associazione di donatori di sangue più rappresentativa in Veneto. «Continuiamo a guardare il bicchiere mezzo pieno, anche e soprattutto quando i dati delle donazioni segnano una flessione - le sue parole -. I numeri non ci spaventano, ma ci portano a confrontarci tra gruppi e zone, per crescere nella consapevolezza e sviluppare modalità nuove di avvicinamento ai donatori». Come, appunto, rivolgersi alle fasce più giovani della popolazione, cavalcando l’onda social attraverso gli smartphone: «Dobbiamo sfruttare la tecnologia utilizzandola in modo intelligente e finalizzata alla nostra mission associativa», è la ricetta di Morbin proposta ai volontari e ai referenti giunti a Thiene da ogni parte della provincia per l’annuale incontro, che è l’occasione per tirare le somme e dettare la linea per i mesi a venire. Ecco dunque un organismo appositamente istituito per dialogare con la platea che si muove sui social network ma, anche, le tante iniziative per far fronte sia alla diminuzione dei donatori che alla futuribile e possibile carenza di medici, «come comunicato a Fidas Vicenza dal direttore del centro regionale sangue», informa Morbin. Tra i progetti promozionali portati avanti nell’ultimo periodo spicca anche il tentativo di avvicinamento al dono nei confronti delle persone di fede islamica, grazie ad incontri promossi con i rappresentanti delle comunità musulmane a Thiene e a Vicenza: «Stiamo lavorando per effettuarne altri in provincia assieme al coordinatore degli Iman», prosegue Morbin. A questo si affianca l’avvio di una collaborazione con le autoscuole e il continuo e costante coinvolgimento degli istituti scolastici superiori, che hanno portato, fino a giugno 2018, al contatto con oltre 5.479 studenti e alla raccolta di 237 “promesse di donazione” (1.500 dal 2012 ad oggi), come rilevato da Chiara Peron e Luca Passuello delle commissioni scuola e propaganda. A margine dell’assemblea è stata eletta anche la nuova referente del gruppo giovani, Alisea Salmaso, 21 anni, di Bolzano Vicentino, che succede a Irene Brazzarola. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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