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Fedeli si tassano per la moschea, c’è la diffida

In rendering di parte dell’interno della moschea di via del Rosario
In rendering di parte dell’interno della moschea di via del Rosario
In rendering di parte dell’interno della moschea di via del Rosario
In rendering di parte dell’interno della moschea di via del Rosario

comunità islamica dell'Alto Vicentino lancia una raccolta fondi per “la costruzione della moschea”, come si legge sulla loro pagina Facebook. E arriva la diffida ufficiale del Comune di Thiene. Dopo giorni di polemiche e rimbalzi di responsabilità sulla questione, arriva il primo provvedimento per mettere un punto fermo in questa complicata vicenda. L’ufficio tecnico comunale, su iniziativa dell’Amministrazione, ha inviato all’associazione culturale e sportiva “Il Futuro”, che dal 2007 gestisce il centro islamico di via del Rosario e che nel 2015 ne ha avviato i lavori di ampliamento, una diffida scritta imponendo che vengano rispettate le destinazioni urbanistiche dell’area. Ciò significa che la nuova costruzione, una volta in funzione, dovrà essere adibita esclusivamente a centro culturale, sportivo e ludico e non potrà diventare un luogo prelevante di culto perché, se così fosse, verrebbe immediatamente chiusa in quanto abusiva. Un atto necessario non solo per chiarire la posizione del Comune in merito al tipo di autorizzazione concessa nella costruzione di quella che a tutti gli effetti appare una moschea, ma anche per spazzare via ogni speranza dell'associazione in questione, che sul suo profilo Facebook chiede alla comunità islamica di versare un contributo economico tramite bonifico perché “la moschea ha bisogno del nostro aiuto”. «Se l’intento reale di chi sta costruendo l’edificio è quello di fare una moschea - spiega il vice sindaco Alberto Samperi - ha sbagliato di grosso perché vorrebbe dire aver cercato di aggirare le norme facendo passare un luogo di culto, non ammesso, per un edificio polivalente per le attività dell’associazione. Siamo buoni, ma non fessi. Il permesso di costruire è stato correttamente rilasciato sulla base di questo presupposto dichiarato dall’associazione, ovvero che l’attività di culto o preghiera non sarebbe stata prevalente. Non vorrei dare una delusione agli amici de “Il Futuro” ma devono rassegnarsi al fatto di rispettare la legge come tutti noi, perché l'alternativa è la chiusura del centro». Eppure, a vedere il nuovo edificio che sta sorgendo accanto al centro islamico di Lampertico, con tanto di cupola, finestre e portale in stile arabo e spazi interni completamente aperti, si ha l'impressione che lì l'attività principale per cui è stato messo in piedi sia proprio quella di culto. Per Matteo Salvini, leader della Lega, ieri in città per sostenere la candidatura a sindaco di Attilio Schneck, «è stato costruito un palazzo a tre piani dall'inconfondibile architettura araba in mezzo alla città - ha detto- Credo che si possa e si debba abbatterlo. Con la guerra dichiarata in mezzo mondo, con il Qatar che spende milioni di euro per seminare estremismo islamico in giro per l’Italia, non esiste neppure mezzo metro quadro per le moschee nel nostro Paese in questo momento».

Alessandra Dall’Igna

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