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Fattoria sociale
per disabili e bulli
Il progetto è fallito

Area e stabile dove sarebbe dovuta nascere la fattoria sociale. STELLA
Area e stabile dove sarebbe dovuta nascere la fattoria sociale. STELLA
Area e stabile dove sarebbe dovuta nascere la fattoria sociale. STELLA
Area e stabile dove sarebbe dovuta nascere la fattoria sociale. STELLA

Tramonta definitivamente il progetto di una fattoria sociale in città. Le cooperative che nei mesi scorsi si erano dette interessate a gestire questo originale servizio di inserimento lavorativo destinato alle persone con disabilità e ai ragazzini indisciplinati, alla fine si sono defilate costringendo l’Amministrazione comunale di Thiene a rimettere il progetto nel cassetto, dove probabilente resterà per sempre. La causa di questo dietro front sarebbe da ricercarsi negli elevati costi di avvio e gestione dell'attività, come spiegato giovedì sera dal sindaco Gianni Casarotto in Consiglio comunale.

IL PROGETTO. «Ci abbiamo creduto davvero molto in questo progetto - ha precisato il primo cittadino - ma le realtà con cui abbiamo dialogato in questi anni alla fine ci hanno comunicato che, a conti fatti, le spese avrebbero superato di gran lunga le entrate e che quindi per loro il servizio non sarebbe stato economicamente sostenibile. Un vero peccato, perché questa fattoria sociale sarebbe potuta diventare un punto di riferimento per l'Alto Vicentino». Era dal 2014 che il Comune stava lavorando per concretizzare questo progetto, che avrebbe dovuto vedere la luce nei terreni comunali coltivabili ricavati da quella che era stata l'area destinata alla manifestazione di motori “Tractor Pulling”.

I TENTATIVI. Inizialmente si era parlato di una collaborazione con i padri Giuseppini di Thiene, finalizzata al sostegno delle persone affette da disabilità in cura all'Ulss 4, che da un tipo di lavoro a contatto con la natura avrebbero tratto notevole giovamento. Il progetto si era poi allargato anche agli adolescenti difficili, i cosiddetti bulli, che su segnalazione degli istituti scolastici cittadini avrebbero potuto lavorare la terra e rendersi utili, al posto di scontare le classiche punizioni. Ora che della fattoria sociale non se ne farà più nulla, il Comune ha deciso di mettere in vendita gli 80 mila metri quadri di terreno coltivabile in via dei Trifogli, al prezzo di 580 mila euro, e il vicino fabbricato ex Irtea che sarà venduta partendo da una cifra a base d'asta di 295 mila euro. «Ci sono alcuni privati che si sono detti interessati a queste due aree», ha precisato l'assessore Giampi Michelusi durante la presentazione in Consiglio del nuovo piano delle alienazioni. La speranza dell’Amministrazione comunale, come confermato da Michelusi, «è che la vendita venga conclusa con successo. Anche per questo abbiamo trasformato i 20 campi da area verde a zona agricola. Nel piano rientra anche l'alienazione del fabbricato Ca’ Recanato, il cui prezzo a base d'asta è stato abbassato, passando da 382 a 345 mila euro». «Non sono d'accordo con questa nuova riduzione di prezzo - ha commentato il consigliere Antonello Amatori della Lega nord- perché così si sta svendendo il patrimonio immobiliare del Comune». «Non dobbiamo vendere i nostri beni a tutti i costi - ha aggiunto Roberto Frau del Centro Destra - Piuttosto teniamoli fermi in attesa di tempi migliori».

Alessandra Dall’Igna

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