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Elezioni, ora la partita si gioca sul Parco sud

Azzolin, Comberlato, Casarotto, Lazzari e Schneck
Azzolin, Comberlato, Casarotto, Lazzari e Schneck
Azzolin, Comberlato, Casarotto, Lazzari e Schneck
Azzolin, Comberlato, Casarotto, Lazzari e Schneck

Chi sperava che lunedì sera, al confronto pubblico tra i cinque candidati sindaci, la campagna elettorale di Thiene sarebbe entrata finalmente nel vivo è rimasto alquanto deluso. Tanti slogan - “Bene comune”, “Cittadini al centro”, “Qualità della vita”, “Cittadinanza attiva” - e molti ricordi di una Thiene che fu, ma poche risposte dirette e, ancor meno, proposte concrete. Di certo i 300 cittadini accorsi ad ascoltare quanto avevano da dire Christian Azzolin, Gianni Casarotto, Orazio Comberlato, Nicolas Lazzari e Attilio Schneck (in rigoroso ordine alfabetico) non sono tornati a casa con le idee chiare, soprattutto sul futuro del Parco Sud, una delle questioni che più hanno interessato il pubblico. Durante l'ora e mezza di confronto, sono stati sei i temi di discussione proposti dai presenti attraverso il comitato di quartiere Conca, che ha organizzato l'incontro e che si è scusato di non essere riuscito a fare entrare - per la carenza di spazio - i circa 150 cittadini rimasti fuori dall'Itet Ceccato.

VIGILI DI QUARTIERE. Se per tutti i candidati i comitati sono fondamentali per l'attività amministrativa e andrebbero potenziati e resi più partecipi, sul fronte dei vigili di quartiere ognuno ha una sua visione. Casarotto: «Credo fortemente nel loro ruolo tanto da averne aumentato il monte ore, ma è indispensabile che i cittadini facciano la loro parte». Lazzari: «Bene i vigili, ma andrebbe potenziato tutto il sistema: dalla videosorveglianza a una più stretta collaborazione con le altre forze dell'ordine». Comberlato: «Sarebbe bello poter constatare la loro presenza non solo durante le manifestazioni, ma capisco che il loro orario sia limitato; in ogni caso non credo nella vigilanza privata e nelle ronde di quartiere, ma nel buon vicinato». Schneck: «Per garantire la presenza costante dei vigili servirebbero risorse enormi. Meglio puntare sui varchi elettronici, aumentare i controlli nelle aree sensibili e le presenze notturne». Azzolin: «Le forze dell'ordine non sono sufficienti, per questo motivo ben venga la vigilanza privata come sta accadendo a Schio».

RIQUALIFICARE LA CITTÀ. Lazzari: «La riqualificazione deve iniziare da famiglia, anziani, giovani e disabili, attraverso premio per il primo figlio, emporio solidale per assicurare a tutti un pezzo di pane, eliminazione delle barriere architettoniche e carta giovani». Comberlato: «La viabilità è da ripensare, non c'è una ciclovia che colleghi il sud al centro cittadino; la qualità di aria e acqua vanno migliorate». Schneck: «La preoccupazione maggiore è la mancanza di lavoro. Riuscire a tenere qui i nostri giovani, su questo bisogna impegnarsi economicamente». Azzolin. «La sanità prima di tutto, perché ciò che sta accadendo all'ospedale di Santorso interessa il benessere di tutti noi, specialmente dei bambini, degli anziani e dei disabili». Casarotto: «Importanti sono la sistemazione di tutti i parchi cittadini, la risoluzione delle aree incompiute, il sostegno alle fasce deboli e la realizzazione del liceo e della palestra».

FUTURO DEL PARCO SUD. Comberlato: «Non chiamiamola cittadella dello sport che è pure senza pista d'atletica. Bisogna incassare le fideiussioni e terminare le opere». Schneck: «Io so come risolvere», ha affermato dopo aver fatto la cronistoria del project, senza tuttavia spiegare come. Azzolin: «Il Parco sud è in pratica un nuovo centro commerciale; riqualifichiamo gli impianti sportivi esistenti invece di fissarci su quest'opera, che ora va bloccata». Casarotto: «Dopo cinque anni di lavoro ne stiamo venendo fuori, attraverso il ridimensionamento del progetto e la ristrutturazione del debito dell'impresa coinvolta». Lazzari: «Mi auguro che l'opera arrivi a compimento, anche tramite sponsorizzazioni private, perché c'è bisogno di un luogo di aggregazione sportiva».

SVILUPPO E STRANIERI. Tutti i candidati si sono detti d'accordo nel limitare l'espansione urbanistica e incentivare la ristrutturazione dell'esistente. Poi c’è la questione della presenza di stranieri. Casarotto: «Bisogna lavorare ancora molto, partendo però dal fatto che chi viene qui deve rispettare le nostre regole e radici». Lazzari: «Integrazione non significa assistenzialismo, per cui gli stranieri devono essere cittadini attivi». Comberlato: «L'integrazione parte dalla scuola e da noi: quanti thienesi sanno parlare in inglese?». Schneck: «Tra un po' saremo noi a essere in minoranza a causa della volontà europea di creare una società di Babele». Azzolin: «Bisogna tutelare la nostra cultura e allo stesso tempo anche la loro, ma senza farci colonizzare».

Alessandra Dall’Igna

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