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«Digitalizzati 150 anni di anagrafe»

La versione cartacea dei registri di stato civile, pronti ad andare in pensione. DALL’IGNA
La versione cartacea dei registri di stato civile, pronti ad andare in pensione. DALL’IGNA
La versione cartacea dei registri di stato civile, pronti ad andare in pensione. DALL’IGNA
La versione cartacea dei registri di stato civile, pronti ad andare in pensione. DALL’IGNA

Alessandra Dall’Igna Il Comune di Thiene dice addio agli archivi di carta e lancia la digitalizzazione di oltre 60 mila atti di nascita, alcuni dei quali risalenti alla fine dell’800. L’innovativo progetto, che ha preso il via circa un anno fa e si concluderà neI primi mesi del 2018, si avvale della collaborazione di Pasubio Tecnlogia srl e dell’aiuto di un gruppo di persone svantaggiate che, attraverso la cooperativa sociale Verlata e con il supporto degli uffici comunali, stanno scansionando tutti i vecchi faldoni custoditi negli archivi dei sevizi demografici. L’obiettivo della “dematerializzazione” degli atti è quello di rendere consultabili e ricercabili a video le immagini digitali relative ai registri di stato civile, agevolando così le consultazioni da parte del personale dell’ufficio, con un considerevole aumento di efficienza nell’istruttoria delle pratiche. «Il progetto - spiega Giampi Michelusi, assessore ai servizi demografici, e presidente dell’assemblea dei soci di Pasubio Tecnologia srl - è partito da una ricognizione preliminare sullo stato di conservazione dei registri relativi agli atti di stato civile presenti in archivio, che iniziano a decorrere dal 1871. Devo precisare che la qualità della conservazione riscontrata è abbastanza buona, sia perché gran parte dei registri sono collocati in un idoneo archivio rotante, sia perché da alcuni anni a questa parte si è provveduto a rilegare quei registri che, in condizioni precarie, avevano necessità di manutenzione». Molti i vantaggi della digitalizzazione degli atti: fino ad oggi, infatti, per redigere estratti o copie integrali degli atti era necessario recuperare l’originale manualmente dall’archivio rotante, cercando i riferimenti prima sul registro cartaceo, quindi fotocopiarlo o comunque prenderne visione e poi riporre il documento originale, il registro e infine procedere con il documento finale da stampare. Con la digitalizzazione, invece, tutte queste operazioni diventano superflue, in quanto sarà possibile accedere alla cospicua banca dati dei servizi demografici direttamente dalla postazione di front office: con un click si potranno visualizzare le informazioni necessarie, per poi rilasciare l’estratto o riprodurre la copia integrale da inviare, anche direttamente in posta elettronica certificata con firma digitale, a tutti i numerosi enti, come i Comuni, le Procure della Repubblica, i tribunali e le prefetture, che normalmente richiedono tali certificazioni. Il tutto per un costo che non arriva ai quattromila euro, in quanto il Comune ha usato i fondi regionali per il personale svantaggiato. «Rispetto al corpus complessivo degli atti registrati in archivio - conclude Michelusi - è stata fatta una selezione, in funzione della prevedibile maggiore richiesta di certificati, scegliendo così di procedere alla digitalizzazione degli atti di nascita. Particolare soddisfazione ci proviene, oltre che dall’essere in linea con le indicazioni di legge sulla conservazione del documento informatico e già predisposto per la firma digitale, dalla significativa e proficua collaborazione attuata con la cooperativa Verlata con l’impiego di persone svantaggiate, che hanno dato un significativo esempio di ottimi risultati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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