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Delitto di Zagarolo
Si stringe il cerchio
attorno all’omicida

Alcune tracce di un secondo Dna, oltre a quello
della vittima, sono state raccolte dai carabinieri
nel sangue trovato nel frutteto e in una maniglia
Il cancello del frutteto dove è avvenuto l’omicidio, a Zagarolo
Il cancello del frutteto dove è avvenuto l’omicidio, a Zagarolo
Il cancello del frutteto dove è avvenuto l’omicidio, a Zagarolo
Il cancello del frutteto dove è avvenuto l’omicidio, a Zagarolo

Giulia Armeni

Potrebbe avere presto un nome l'assassino di padre Lanfranco Rossi, il teologo e sacerdote della comunità dei Ricostruttori nella preghiera ucciso lo scorso aprile in una delle cascine dell'ordine religioso a Zagarolo.

Gli inquirenti avrebbero infatti isolato, accanto al Dna del sacerdote, un secondo profilo genetico che potrebbe corrispondere a quello del killer. Il campione biologico, repertato dalle macchie di sangue rinvenute sia nel frutteto dove era stato trovato il corpo del prete sia sulla maniglia di una porta del dormitorio sarà ora analizzato e già nelle prossime settimane potrebbe cominciare a dire più di quanto gli indizi raccolti fino ad oggi dai carabinieri della compagnia di Frascati siano stati in grado di fare. Da esaminare anche un fazzolettino intriso di sangue recuperato in un bagno della cascina, che potrebbe essere legato all'omicidio. (...)

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