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Croce rossa e Serd Una nuova casa arriva dopo 5 anni

L’esterno del pronto soccorso dell’ex ospedale “Boldrini” di Thiene. FOTO STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO
L’esterno del pronto soccorso dell’ex ospedale “Boldrini” di Thiene. FOTO STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO
L’esterno del pronto soccorso dell’ex ospedale “Boldrini” di Thiene. FOTO STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO
L’esterno del pronto soccorso dell’ex ospedale “Boldrini” di Thiene. FOTO STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO

Il 2017 potrebbe essere l'anno giusto perché Thiene possa assistere alla rinascita dell'ala est dell'ex ospedale Boldrini. Da una parte la decisione del Comune di cancellare la variante urbanistica che aveva trasformato stanze e ambulatori di quest'area in spazi commerciali e direzionali e dall'altra le nuove esigenze di utilizzo dell'immobile conseguenti alla nascita dell' Ulss 7 Pedemontana aprono infatti nuovi scenari fino ad oggi impensabili.

Questa parte del vecchio nosocomio - circa 7 mila metri quadri che si estendono dall'ex portineria fino al pronto soccorso e alle celle mortuarie - è desolatamente vuota ormai da quasi 5 anni, ovvero da quando, nel marzo 2012, tutti i servizi sono stati trasferiti al nuovo ospedale di Santorso. Qui, in base all'accordo sottoscritto nel 2007 da Comune e Ulss 4, avrebbero dovuto trovare posto negozi e uffici privati. Il documento, infatti, prevedeva, in concomitanza con l'apertura del nuovo nosocomio, non solo il trasferimento degli uffici amministrativi dell'Ulss 4 da via Rasa al Boldrini, ma anche la cessione a titolo gratuito da parte dell'azienda sanitaria dell'ex Crr, il Centro riabilitativo. In cambio l'Amministrazione comunale si impegnava ad approvare una variante urbanistica per la trasformazione di quest'ala del Boldrini, in modo tale da modificare la destinazione di tipo sanitario in quella con caratteristica commerciale-direzionale. Tuttavia, mentre la variante è stata subito approvata dal Comune, la cessione dell'ex Crr non è mai avvenuta e ora, dopo 10 anni di attesa, la giunta Casarotto ha deciso di fare dietrofront.

Nell'ultimo Consiglio comunale di dicembre, l'Amministrazione ha ripristinato la destinazione sanitaria dell'ala est del Boldrini. «Una scelta sofferta ma obbligata - ha precisato il sindaco Gianni Casarotto - perché l'Ulss 4 ci ha comunicato che la cessione a titolo gratuito dell'ex Centro riabilitativo è impossibile perché il valore della struttura (900 mila euro) è in ammortamento all'interno del bilancio regionale e quindi la sua cessione causerebbe un “buco”. A questo punto, dato che l'Ulss è venuta meno agli accordi, revochiamo la variante urbanistica e riportiamo questa parte del Boldrini alla sua destinazione originale, ovvero quella sanitaria. In questo modo non ci sono più problemi per trasferire qui due servizi importanti per la città: la sede della Croce rossa, che avrebbe a disposizione tutto l'ex pronto soccorso, e il Serd che ora si trova in via san Rocco». «Sull’utilizzo dell’immobile - spiega il dg dell’Ulss Girogio Roberti - l'azienda sta effettuando apposite valutazioni considerando imprescindibile la necessità della messa a norma antisismica e antincendio dell’immobile. Indispensabile considerare, per prime, stante la fusione delle Ulss 4 e 3 nella 7 Pedemontana, le esigenze di utilizzo dell’immobile della nuova azienda socio sanitaria, tenendo conto delle indicazioni regionali comunicate il 29 dicembre in relazione alla razionalizzazione del patrimonio immobiliare. Tra le diverse esigenze da soddisfare - conclude Roberti - una particolare attenzione sarà posta sia alla richiesta della Croce rossa che all’attività del Serd, che attualmente svolge la sua attività in un immobile di proprietà dell’Ulss.

Alessandra Dall’Igna

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