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Con un assegno mensile l’aiuto alle neo mamme

Il lavoro dei volontari nelle stanze del Cav.   FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOLa squadra che ogni giorno anima il Centro Aiuto alla Vita
Il lavoro dei volontari nelle stanze del Cav. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOLa squadra che ogni giorno anima il Centro Aiuto alla Vita
Il lavoro dei volontari nelle stanze del Cav.   FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOLa squadra che ogni giorno anima il Centro Aiuto alla Vita
Il lavoro dei volontari nelle stanze del Cav. FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOLa squadra che ogni giorno anima il Centro Aiuto alla Vita

«Questo è un posto davvero unico, dove puoi trovare un aiuto e una parola di conforto: io stessa non ce la farei ad andare avanti senza i vestitini e i pannolini che loro mi regalano e che mi consentono di far crescere mio figlio con più serenità». A parlare è una delle decine di mamme che ogni settimana bussano alla porticina di via Roma per entrare al Centro di Aiuto alla Vita - Cav di Thiene, associazione che da 36 anni assiste le donne in difficoltà di una ventina di Comuni dell'hinterland. Ad accoglierle, ogni martedì mattina e giovedì pomeriggio, ci sono una ventina di volontari che prestano il proprio tempo per aiutarle a portare avanti la maternità o a prendersi cura dei propri figli. Un impegno costante e prezioso che negli ultimi dieci anni ha permesso al Centro di assistere 1.460 donne e di veder nascere 324 bambini: nel 2017, in particolare, le madri e le gestanti aiutate in varie forme sono state 140 e i bambini nati sotto la protezione del Cav 24. «Con la crisi di questi ultimi dieci anni sono senz’altro aumentate le richieste d’aiuto - spiega Giuliano Chiomento, presidente dell’associazione ospitata gratuitamente nei locali messi a disposizione dalla parrocchia del Duomo - e provengono per la maggior parte da mamme straniere ma residenti da tempo a Thiene e nei comuni vicini. Sono donne che fanno i conti con situazioni economiche difficili, magari con i mariti che hanno perso il lavoro. In alcuni casi arrivano che sono disperate, non hanno più la corrente o con uno sfratto esecutivo che incombe. Cerchiamo di dar loro tutto l’aiuto possibile, non solo materiale: il Centro diventa un punto di riferimento dove trovano una parola d’incoraggiamento, un sorriso, una carezza per i bambini». E ovviamente anche tutto l’occorrente per prendersi cura dei figli: pannolini, latte in polvere, corredini per i neonati e vestitini per i più grandi, carrozzine, passeggini e giocattoli, i più ambiti dai bambini. In casi particolarmente difficili il Centro interviene anche con aiuti in denaro per finanziare i “Progetti Gemma”, ovvero le adozioni prenatali a distanza con le quali l’associazione cerca di orientare la donna a portare avanti la gravidanza e a non ricorrere all’aborto legale. «Dal 1982 ad oggi abbiamo aiutato 113 donne incinte erogando loro 2 mila 880 euro, ovvero 160 euro per 18 mensilità», afferma la vice presidente Angela Boscardin, precisando che tutte le attività del centro sono finanziate attraverso le raccolte fondi e la generosità dei cittadini. «Negli ultimi 10 anni si sono aggiunte una trentina di donne che avevano già superato il terzo mese di gravidanza e che abbiamo sostenuto con mensilità di diverso importo e durata. Spesso il sostegno di cui hanno bisogno non è solo economico, a volte il pensiero di interrompere la gravidanza è legato alla minore età oppure alla contrarietà della famiglia. In ogni caso, nessuna ha rimpianto la decisione di aver tenuto il bambino. Anzi, spesso vengono a trovarci con il piccolo e questo ci fa molto piacere e ci ripaga per il lavoro svolto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall'Igna

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