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Comune e privato Manovre di pace nell’ex parcheggio

L’area di  parcheggio  delle ex Distillerie Fabris al centro della diatriba
L’area di parcheggio delle ex Distillerie Fabris al centro della diatriba
L’area di  parcheggio  delle ex Distillerie Fabris al centro della diatriba
L’area di parcheggio delle ex Distillerie Fabris al centro della diatriba

Il Comune di Thiene tira dritto con il progetto di espropriare alle ex Distillerie Fabris un pezzo di terreno per realizzare un nuovo parcheggio a servizio del centro storico. E questo nonostante le sollecitazione dei tre gruppi di minoranza - Lega Nord, Movimento 5 Stelle e Liberi a Destra - che a più riprese durante l'ultimo consiglio comunale hanno chiesto all'Amministrazione di abbandonare la strada della battaglia legale e di trovare un accordo che eviti alla città uno spreco di tempo e di denaro pubblico. Al centro della diatriba tra Comune e privato le dimensioni del futuro parcheggio pubblico delle ex Distillerie Fabris, previsto in quest'area privata dal piano urbanistico di Thiene: il primo ha chiesto una trentina di stalli, oltre ad un posto per disabili e uno spazio per i cassonetti, mentre il secondo ha proposto sulla carta 27 stalli di grandi dimensioni, che poi in realtà sarebbero 24. «Quando il privato ha acquistato l'ex Distillerie Fabris - ha spiegato il sindaco Casarotto - sapeva benissimo che all'interno dell'area era previsto un parcheggio. Non solo, qui erano in programma anche altre opere a servizio della città come un'area verde, l'allargamento dal lato di via Kennedy e l'entrata all'Istituto Santa Dorotea. Questi vincoli li abbiamo tolti, chiedendo alla proprietà di mantenere un parcheggio dignitoso». Ma non tutto sembra perduto: se da un lato il consigliere di maggioranza Domenico Simonato si è astenuto dalla votazione della delibera "per essere libero di tornare al tavolo della trattativa con la Lander Srl", dall'altra la stessa proprietà, che nelle scorse settimane ha presentato ricorso al Tar contro la decisione del Comune, si è detta disponibile ad un nuovo confronto. «Da parte della società non c'è mai stata alcuna chiusura al dialogo - precisa l'avvocato Andrea Vaccari - e quando abbiamo trattato la prima volta con il consigliere Simonato avevamo chiesto di avere un po’ più di tempo per poter presentare il progetto definitivo di sistemazione dell'area, in modo da avere una visione complessiva dell'intervento. Noi siamo disponili a tornare al tavolo delle trattative, il che non significa accettare in toto le pretese dell'Amministrazione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall'Igna

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