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Commessi speciali contro i pregiudizi

Emina Duric con le pagnotte appena sfornate da De MuriThomas Sbalchiero alla ricerca dei numeri fortunati in tabaccheriaMattia Fin alle prese con lo spritz al Bar Cubo. FOTOSERVIZIO STELLALuca Dalla Pozza con una cliente alla macelleria Lobba
Emina Duric con le pagnotte appena sfornate da De MuriThomas Sbalchiero alla ricerca dei numeri fortunati in tabaccheriaMattia Fin alle prese con lo spritz al Bar Cubo. FOTOSERVIZIO STELLALuca Dalla Pozza con una cliente alla macelleria Lobba
Emina Duric con le pagnotte appena sfornate da De MuriThomas Sbalchiero alla ricerca dei numeri fortunati in tabaccheriaMattia Fin alle prese con lo spritz al Bar Cubo. FOTOSERVIZIO STELLALuca Dalla Pozza con una cliente alla macelleria Lobba
Emina Duric con le pagnotte appena sfornate da De MuriThomas Sbalchiero alla ricerca dei numeri fortunati in tabaccheriaMattia Fin alle prese con lo spritz al Bar Cubo. FOTOSERVIZIO STELLALuca Dalla Pozza con una cliente alla macelleria Lobba

A Luca piace macinare la carne per fare hamburger, a Mattia preparare cappuccini e spillare Coca Cola, a Thomas aiutare i clienti a scoprire se hanno vinto al Superenalotto e a Emina chiacchierare mentre insacchetta il pane.

Piccoli gesti di grande significato, perché a compierli sono alcuni studenti con disabilità dell’Engim Veneto che per qualche settimana hanno trovato lavoro in cinque negozi di piazza Rovereto. Il progetto è promosso dal Cfp Patronato San Gaetano che ha organizzato gli stage lavorativi per il settore “servizi di vendita” non nel tradizionale ambiente protetto delle cooperative sociali, ma nei vicini esercizi commerciali, dando vita ad una simbolica “Piazza dell’Inclusione”. «Grazie alla disponibilità dei commercianti - spiega Marta Rigo, coordinatrice del progetto - siamo riusciti a promuovere questa bella iniziativa che getta le basi per occasioni di inserimento lavorativo che costruiscano una piena inclusione sociale. Quando ci si confronta con i temi della disabilità e del lavoro, si rischia di soffermarsi solo sui limiti e le difficoltà, con questo progetto invece puntiamo a valorizzare le opportunità che si possono mettere in campo».

Facendo il giro nei cinque negozi “pionieri”, la prima cosa che colpisce è il legame di affetto e complicità che si è subito creato, non solo tra questi studenti speciali e i loro temporanei datori di lavoro, ma anche con i clienti che ormai, a due mesi dall’avvio del progetto, si sono affezionata ai giovani commessi. Lunedì e martedì i ragazzi erano a casa per le vacanze di Carnevale, e più di qualcuno era dispiaciuto per non averli trovati in negozio.

«Da quando ho iniziato a lavorare in piazzetta la mattina mi alzo da solo, senza fare tante storie» rivela Luca Dalla Pozza, 17 anni di Schio, “assunto” dalla macelleria Lobba. «Appena arrivo metto il grembiule e il cappello, e poi preparo la carne, sistemo il bancone, ma il mio compito preferito è staccare la pelle dalle coscette di pollo». «È un’esperienza bellissima - spiegano i titolari Nevia e Antonio Lobba - ed è appagante poter insegnare a un ragazzo come Luca che si impegna in tutto quello che fa».

Qualche metro più in là, al bar Qbo, dalle 9 alle 12 presta servizio Mattia Fin, 17 anni di Malo: «Mi trovo molto bene - dice -, ho tante cose da fare, e i clienti sono tutti gentili e mi fanno un sacco di complimenti». «Spero che questa iniziativa venga riproposta perché è davvero arricchente» afferma la titolare Ketty Zenere.

«Prima di aderire eravamo un po’ titubante - ammettono Marcella e Franco Cavedon, proprietari della tabaccheria Rovereto - perché non si sapeva chi poteva arrivare. Ci siamo dovuti subito ricredere e consigliamo l’esperienza a tanti altri negozianti. «Mi piace molto lavorare con loro - li gratifica Thomas Sbalchiero, 17 anni di San Tomio di Malo - e usare la macchinetta per convalidare i gratta e vinci e il lotto».

L’unica ragazza del progetto è Emina Duric, 17 anni di Thiene, che lavora al panificio De Muri. «Ho fatto fatica a imparare i nomi dei diversi tipi di pane - dice - ma alla fine ce l’ho fatta e vorrei lavorare sempre qui invece di andare a scuola». «Emina è molto socievole e le piace interagire con i clienti - spiegano Sabrina Bulgarini e Sandra Carollo - l’abbiamo messa a servire al banco, perché è giusto valorizzare le abilità di questi ragazzi».

Alessandra Dall’Igna

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