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Cimitero e quartieri invasi da erbacce

Lungo viale Marconi la vegetazione è rigogliosa. STUDIOSTELLA-CISCATOErbacce vicino alle tombe a terra e nei vialetti del cimitero. CISCATOLa situazione lungo le strade in zona Cappuccini. STUDIOSTELLA-CISCATOL’esterno della biblioteca sembra un campo incolto. STELLA-CISCATO
Lungo viale Marconi la vegetazione è rigogliosa. STUDIOSTELLA-CISCATOErbacce vicino alle tombe a terra e nei vialetti del cimitero. CISCATOLa situazione lungo le strade in zona Cappuccini. STUDIOSTELLA-CISCATOL’esterno della biblioteca sembra un campo incolto. STELLA-CISCATO
Lungo viale Marconi la vegetazione è rigogliosa. STUDIOSTELLA-CISCATOErbacce vicino alle tombe a terra e nei vialetti del cimitero. CISCATOLa situazione lungo le strade in zona Cappuccini. STUDIOSTELLA-CISCATOL’esterno della biblioteca sembra un campo incolto. STELLA-CISCATO
Lungo viale Marconi la vegetazione è rigogliosa. STUDIOSTELLA-CISCATOErbacce vicino alle tombe a terra e nei vialetti del cimitero. CISCATOLa situazione lungo le strade in zona Cappuccini. STUDIOSTELLA-CISCATOL’esterno della biblioteca sembra un campo incolto. STELLA-CISCATO

La messa al bando dei diserbanti chimici sta trasformando diversi angoli cittadini in vere e proprie giungle urbane. Basta fare un giro per la città e ci si accorge subito di una situazione, che richiederebbe un intervento.

Non c'è zona di Thiene, infatti, che in questa calda estate non debba fare i conti con la crescita incontrollata di erbacce lungo i cigli delle strade, nei piazzali oppure nel bel mezzo dei marciapiedi. Le principali arterie cittadine presentano vistosi ciuffi d'erba, così come le strade secondarie che si inoltrano nel cuore dei diversi quartieri.

LE ERBACCE. In quello dei Cappuccini il passaggio a livello e i lati della ferrovia sono nascosti da infestanti e rovi, mentre l'area esterna di Palazzo Cornaggia, sede della biblioteca, un tempo si presentava come una distesa di ghiaia bianca mentre ora assomiglia più ad un campo incolto. Ma la situazione non è migliore altrove. La vegetazione è cresciuta in maniera talmente selvaggia da non aver risparmiato nemmeno il cimitero, dove le tombe a terra e i vialetti d'accesso sono infestati dalla gramigna. «Da quando è scattato il divieto di utilizzo dei diserbanti basati sul principio attivo “glifosato” è diventato davvero difficile per il Comune controllare la crescita delle erbacce - spiega Andrea Zorzan, assessore all'ambiente - Abbiamo provato a ricorrere ad alternative, ma fino ad ora nessuna ha dato dei risultati realmente efficaci e duraturi».

L’INTERVENTO. Per tentare di risolvere il problema, la squadra operai del Comune ha provato ad impiegare la tecnica del “pirodiserbo”, sistema che consente di bruciare le piante nocive attraverso l'impiego di una lancia termica. «Abbiamo fatto il test in una zona del cimitero - continua l'assessore Zorzan - ma il risultato è stato deludente perché non solo bisogna ripassare la zona ogni quindici giorni ma, in ogni caso, l'operaio dopo aver bruciato l'erba deve anche stapparla a mano per ripulire il terreno: quindi è un lavoro doppio. Per il cimitero stiamo pensando di emettere un'ordinanza di chiusura provvisoria che ci permetta di intervenire con un diserbante consentito dalla legge, ma dobbiamo aspettare che le temperature si abbassino perché sopra i 29 gradi è inefficace. Per quanto riguarda il resto della città, la squadra operai sta ripassando i cigli delle strade con il trattore, mentre tre richiedenti asilo hanno iniziato a prestare la loro opera il 16 agosto dal cimitero e faranno servizio per due mattine a settimana sul territorio comunale».

Alessandra Dall’Igna

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