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«Ci sono solo 2 bus dotati di pedana
Una presa in giro»

Alcuni mezzi utilizzati per il servizio di trasporto pubblico della società Svt di Vicenza. FOTO ARCHIVIO
Alcuni mezzi utilizzati per il servizio di trasporto pubblico della società Svt di Vicenza. FOTO ARCHIVIO
Alcuni mezzi utilizzati per il servizio di trasporto pubblico della società Svt di Vicenza. FOTO ARCHIVIO
Alcuni mezzi utilizzati per il servizio di trasporto pubblico della società Svt di Vicenza. FOTO ARCHIVIO

«Una corriera ad hoc per Francesca, dotata di pedana, nella tratta Thiene-Vicenza? Un'idiozia, una presa in giro, ecco cos'è». Non è certo una che le manda a dire Maura Fontana, energica presidentessa dell'Aniep, Associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti delle persone disabili: sul caso della studentessa universitaria di Lugo Francesca Sola, “bloccata” dalla mancanza di mezzi pubblici adatti ai disabili, si dice pronta a una nuova battaglia. Battaglia di civiltà, come tutte quelle che da anni porta avanti per promuovere e difendere i diritti di chi, per vari motivi, si trova a convivere con una qualche disabilità. Per Fontana, così come del resto per Francesca e la sua famiglia, quella prospettata da Svt, Provincia e Comune di Lugo non è una soluzione, perché non risolve il problema della 18enne iscritta a Economia e Commercio a Vicenza, né quello delle tante persone con difficoltà motorie. «Qui si tratta di dignità e di diritto alla circolazione, sancito dalla Costituzione. Propongono un pullman mattutino e uno serale, ma Francesca e noi tutti dovremmo poter utilizzare autobus e treni, indistintamente, perché la nostra condizione è solo fisica e siamo perfettamente autonomi, se solo si adeguassero mezzi, strade ed esercizi commerciali». Con un 6,7% di persone disabili in Italia, numeri che per i 90 mila abitanti dell'Alto Vicentino si aggirano dunque sui 7 mila residenti (da chi è in sedia a rotelle, agli anziani eccetera), la questione dell'accessibilità appare quanto mai urgente e non più rimandabile. «Basterebbe un investimento minimo, 500 euro per ogni corriera per dotarle di pedana, come in Trentino Alto Adige, e non ci sarebbe bisogno di predisporre corse speciali per Francesca – insiste Fontana – ma il nodo cruciale è che mancano leggi e soprattutto sanzioni severe che obblighino le nostre città a mettersi in regola». Secondo la referente Aniep, del parco mezzi di Svt «appena due corriere sarebbero munite di pedana e continuano a ordinarne di sprovviste». Un discorso che vale anche per i treni e per la tratta Vicenza-Schio in particolare: «Scalini di 30 centimetri e troppa distanza tra la banchina e il vagone», spiega ancora Fontana. Proprio nel tragitto compiuto dal Minuetto, era andata in scena qualche settimana fa anche la protesta dell'associazione Fish Veneto, Federazione italiana per il superamento dell'handicap, che aveva chiesto ai sindaci della tratta di scrivere a Trenitalia ed a Rfi per far adeguare le stazioni abbattendo le barriere architettoniche: «Solo il sindaco di Thiene ha accolto il nostro appello», fa sapere Dario Ceroni, consigliere veneto per l'associazione e delegato vicentino, che da tempo si occupa del caso di Francesca. Aniep e Fish si uniranno, in autunno, in una nuova manifestazione per chiedere alle istituzioni che «ogni mezzo pubblico debba essere fruibile - ribadisce Fontana - Non deve esserci un servizio ad personam, ma quello previsto per tutti i cittadini».

Giulia Armeni

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