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C’è la variante Parco sud
L’Ascom sulle barricate

La nuova area a destinazione commerciale al Parco sud. STUDIOSTELLAErbacce nell’area sportiva del Parco sud. STUDIOSTELLA-CISCATO
La nuova area a destinazione commerciale al Parco sud. STUDIOSTELLAErbacce nell’area sportiva del Parco sud. STUDIOSTELLA-CISCATO
La nuova area a destinazione commerciale al Parco sud. STUDIOSTELLAErbacce nell’area sportiva del Parco sud. STUDIOSTELLA-CISCATO
La nuova area a destinazione commerciale al Parco sud. STUDIOSTELLAErbacce nell’area sportiva del Parco sud. STUDIOSTELLA-CISCATO

La discussione per l’approvazione approda in Consiglio e i commercianti scendono sul piede di guerra. «L’Amministrazione sospenda la variante al Piano degli interventi con cui vuole concedere cinquemila metri quadri nella zona Parco sud che diventerà di fatto un nuovo parco commerciale a danno delle attività cittadine». L'appello è chiaro ed è arrivato a meno di 48 ore dall'ok ufficiale previsto oggi in assemblea consiliare a Thiene. A lanciarlo è Emanuele Cattelan, presidente della Confcommercio mandamentale che punta il dito contro un accordo che, a suo dire, non solo non produrrà gli effetti sperati, ovvero il completamento dei lavori nella cittadella dello sport, ma creerà enormi difficoltà ai negozi cittadini. La richiesta, già avanzata un anno fa ma rimasta inascoltata, si fa ora più urgente dato che proprio questa mattina il Consiglio comunale si pronuncia sulla variante che “sposterà” 4.400 metri quadri di superficie lorda commerciale da due aree cittadine all'interno di aree del Parco sud di proprietà comunale, come da intesa con la Nuova Domus Veneta Srl, già (F.lli Munaretto di Giuseppe Srl). Un'operazione che tuttavia il sindaco Gianni Casarotto ritiene quantomai necessaria «non solo per riuscire a concludere le opere pubbliche della cittadella dello sport, ma anche per evitare che salti l'accordo di ristrutturazione del debito già approvato dal tribunale che permetterà di vendere tutto il patrimonio della ditta F.lli Munaretto al fine di ristorare, seppur con una riduzione, i creditori tra i quali sono compresi decine di dipendenti e circa 150 fornitori e artigiani».

IL PIANO. Nel dicembre 2015, per tentare di uscire da una situazione di stallo che dura da diversi anni, la giunta Casarotto ha deciso di entrare nel piano di ristrutturazione del debito della F.lli Munaretto di Giuseppe Srl, partner del Comune nel progetto di riqualificazione del Parco sud. I termini dell'intesa, che un mese fa ha ottenuto il via libera del tribunale, prevedono sostanzialmente la possibilità di realizzare ulteriori 4.400 metri quadrati di strutture commerciali all'interno del Parco Sud grazie al trasferimento di volume già in possesso della ditta nell'area, in particolare i 2.700 metri quadri delle ex Distillerie Fabris che ora saranno convertiti in residenziale. L'ultimo passaggio dell'intesa è proprio quello relativo all'approvazione della variante parziale al Piano degli interventi in discussione oggi.

LA CONFCOMMERCIO. Già un anno fa l'Ascom di Thiene si era detta fortemente contraria al trasferimento di volume commerciale al Parco Sud, che comporta un incremento del 78 per cento della superficie lorda prevista, che raggiungerà i 10 mila metri quadri considerando i 5.600 metri quadri già realizzati (Decathlon/Pittarosso). Ora il presidente Cattelan torna a ribadire la propria posizione: «Le difficoltà che una nuova estesa area sul limitare della cintura urbana potrà creare ai negozi cittadini sono a mio giudizio altissime e pregiudicanti la permanenza delle stesse attività commerciali. Oltretutto non è nemmeno detto che questo passaggio riuscirà a far ripartire i lavori e salvare così la cittadella dello sport. Va fatta una profonda riflessione sull'opportunità di approvare questa variante urbanista e chiedo pertanto all'Amministrazione di sospendere la delibera».

IL COMUNE. «Coerentemente con quanto già approvato nel 2015, intendiamo procedere con l’adozione della variante - chiarisce il sindaco Casarotto - Se poi la nuova Amministrazione che uscirà dalle prossime elezioni fosse in disaccordo con le scelte proposte da quella attuale e non volesse procedere ad approvare definitivamente la variante, al termine dell’iter necessario a rendere efficace la procedura, non farà altro che annullare la delibera di adozione, assumendosene le conseguenti responsabilità. Qui non si fa alcun favore all’impresa Munaretto, ma si cerca di fare gli interessi pubblici, completando i lavori del Project e, al tempo stesso, di salvare soprattutto decine di creditori minori che dal fallimento dell’impresa avrebbero rischiato di perdere tutto».

Alessandra Dall’Igna

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