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Batte la testa tuffandosi
Adesso rischia la paralisi

Uno scorcio dell’area marina di Jesolo in cui è visibile una parte della battigia. FOTO ARCHIVIOOltre al 29enne il Suem ha soccorso in elicottero un altro giovane infortunatosi a Jesolo. ARCHIVIO
Uno scorcio dell’area marina di Jesolo in cui è visibile una parte della battigia. FOTO ARCHIVIOOltre al 29enne il Suem ha soccorso in elicottero un altro giovane infortunatosi a Jesolo. ARCHIVIO
Uno scorcio dell’area marina di Jesolo in cui è visibile una parte della battigia. FOTO ARCHIVIOOltre al 29enne il Suem ha soccorso in elicottero un altro giovane infortunatosi a Jesolo. ARCHIVIO
Uno scorcio dell’area marina di Jesolo in cui è visibile una parte della battigia. FOTO ARCHIVIOOltre al 29enne il Suem ha soccorso in elicottero un altro giovane infortunatosi a Jesolo. ARCHIVIO

Tutto si è consumato in un attimo: si è lanciato in mare facendo una capriola, ha battuto violentemente la testa sul fondo dove l'acqua era molto bassa e la sabbia compatta e il trauma gli ha causato la frattura di tre vertebre cervicali. Adesso rischia traumi permanenti, addirittura di rimanere paralizzato o tetraplegico. C'è apprensione per le condizioni di J.D., 29enne di nazionalità serba residente a Thiene, che domenica, verso le 16, a causa di una capriola sulla battigia di Jesolo, vicino a riva in zona del faro, dove l'acqua è molto bassa, ha riportato gravi traumi alla colonna vertebrale. Talmente gravi, da rendere necessario un trasferimento d’urgenza all'ospedale della cittadina. Il giovane, stando a una prima sommaria ricostruzione dell’accaduto, si è tuffato con una capriola e si è insaccato con la testa sulla sabbia compatta, sott’acqua. Il contraccolpo ha fatto sì che rimanesse quasi immobile e in stato di semi-coscienza. Immediato l'intervento del servizio di salvataggio della Jesolo Turismo della torretta 1: gli assistenti bagnanti lo hanno soccorso in attesa dell'arrivo dei sanitari del Suem. Quando sono arrivati sul posto, gli operatori del 118 si sono resi subito conto della gravità dell'incidente: il 29enne è stato, dunque, trasferito al pronto soccorso dell’ospedale di Jesolo. Qui è stato ricoverato in prognosi riservata e rimane sotto stretta osservazione attenta dei medici, vista la gravità delle sue condizioni.

Non sarebbe in pericolo di vita, ma il giovane ha riportato una grave lesione alle vertebre cervicali tanto che adesso rischia di perdere l’uso di parte del corpo.

Il 29enne J.D., thienese di adozione, potrebbe rimanere invalido a vita o, peggio ancora, rimanere bloccato dal collo in giù. Tutto dipende dall’evolversi del quadro clinico nelle prossime ore. Nel caso di tuffi non riusciti, infatti, i danni maggiori associati sono costituiti dalle lesioni alla colonna vertebrale e anche dal trauma cranico. Ma domenica, sempre a Jesolo, c’è stato un altro incidente sul mare. Verso le 19, infatti, un 18enne bosniaco, V.D., si è tuffato da un pontile all’altezza di piazza Nember riportando gravissimi danni alla colonna vertebrale. Anche in questo caso il tuffo, che è vietato dai pontili del lido di Jesolo, è avvenuto in una zona dove l'acqua era molto bassa: il ragazzo ha battuto violentemente la testa sulla sabbia, insaccandosi e riportando lesioni molto gravi, localizzate alla base del cranio nell’area cervicale, con problemi neurologici insorti poco dopo il colpo.

Trasferito all’ospedale di Jesolo è poi stato trasportato in elicottero all’ospedale di Mestre e sottoposto a un delicato intervento nel reparto di neurochirurgia. Anche per lui il rischio è di restare invalido e di non poter più camminare.

Silvia Dal Maso

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