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Apre CasaPound e sfila la protesta

L’esterno della sede presidiato da forze dell’ordine. FOTOSERVIZIO STELLAIl direttivo thienese di CasaPound, 112a  sede in ItaliaIl corteo dei gruppi antifascisti sfociato in piazza ChilesottiLa raccolta firme dell’Anpi in contemporanea all’inaugurazione
L’esterno della sede presidiato da forze dell’ordine. FOTOSERVIZIO STELLAIl direttivo thienese di CasaPound, 112a sede in ItaliaIl corteo dei gruppi antifascisti sfociato in piazza ChilesottiLa raccolta firme dell’Anpi in contemporanea all’inaugurazione
L’esterno della sede presidiato da forze dell’ordine. FOTOSERVIZIO STELLAIl direttivo thienese di CasaPound, 112a  sede in ItaliaIl corteo dei gruppi antifascisti sfociato in piazza ChilesottiLa raccolta firme dell’Anpi in contemporanea all’inaugurazione
L’esterno della sede presidiato da forze dell’ordine. FOTOSERVIZIO STELLAIl direttivo thienese di CasaPound, 112a sede in ItaliaIl corteo dei gruppi antifascisti sfociato in piazza ChilesottiLa raccolta firme dell’Anpi in contemporanea all’inaugurazione

Bandiere tricolori e felpe nere in zona Bosco. Ancora bandiere tricolori ma striscioni, stendardi e vessilli rossi tra piazza Chilesotti e corso Garibaldi. Le due anime politiche tra loro più distanti, CasaPound e mondo antifascista, dall’Anpi all’Avl, dai centri sociali alla sinistra radicale, si sono fronteggiate a distanza ieri a Thiene, dove in via del Parco ha aperto “La Vedetta”, prima sede vicentina del partito della tartaruga. Un presidio in terra berica, in un «punto nevralgico e centrale per la zona pedemontana» come spiega il responsabile provinciale Alex Dalla Costa, che sarà anche il quartier generale del candidato alle comunali di Vicenza, il prossimo 10 giugno. La vera notizia del giorno, annunciata dal vicepresidente nazionale del movimento ultranazionalista Marco Clemente e dal coordinatore regionale Diego Dal Cin, è che per la prima volta CasaPound avrà un suo rappresentante nella corsa alla poltrona di sindaco a Vicenza. «Abbiamo una rosa di nomi tra cui scegliere», spiega Clemente che, con i fatti inaugura così il nuovo corso di «CasaPound 3.0», sempre più partito strutturato, «ma senza dimenticare di stare tra la gente che è la nostra base». E la “base” ieri ha risposto a centinaia (200 secondo la questura) all’invito a celebrare, tra birra, panini e musica, un evento che si preannunciava ad altissima tensione ma che è filato liscio grazie ad un grande dispiegamento di forze dell’ordine e alla netta separazione tra le due fazioni, mai entrate in contatto. E se in centro circa 150 persone in corteo hanno percorso le vie intonando “Bella ciao”, al civico 11 di via del Parco l’atmosfera è stata rilassata: un clima di festa che né la pioggia né gli attacchi di “Schio Antifascista”, che aveva definito i giovani tesserati di CasaPound “criminali nazifascisti”, hanno potuto guastare. Sparite le bandiere della X Mas e della Waffen SS Charlemagne restano, appesi alle pareti e sugli scaffali, quadri, libri, oggetti della simbologia fascista che, come chiarisce il portavoce regionale Carlo Cardona, «non costituiscono reato, perché liberamente in vendita». Quarta sede in Veneto, quella di Thiene, che conta circa 150 iscritti e potrebbe anticipare una futura filiale vicentina, porta a quota 112 le sezioni in Italia: una crescita verticale in pochi anni come dimostrano i voti alle ultime elezioni politiche, passati dai 45 mila del 2013 a 350 mila, 1% totale. Non abbastanza per superare il muro del 3% ma sufficiente a dare forma al sogno di un inquilino CasaPound a palazzo Trissino. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulia Armeni

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