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Allarme bomba al Kebab
«Un gesto intimidatorio»

Mehmood titolare del King Kebab mostra la foto della valigetta sospetta. FOTOSERVIZIO STUDIOSTELLA-CISCATO
Mehmood titolare del King Kebab mostra la foto della valigetta sospetta. FOTOSERVIZIO STUDIOSTELLA-CISCATO
Mehmood titolare del King Kebab mostra la foto della valigetta sospetta. FOTOSERVIZIO STUDIOSTELLA-CISCATO
Mehmood titolare del King Kebab mostra la foto della valigetta sospetta. FOTOSERVIZIO STUDIOSTELLA-CISCATO

Allarme bomba l’altra sera, in via Carlo del Prete. E dietro quest’inquietante episodio ci sarebbe un’intimidazione. Una valigetta nera lasciata da ignoti davanti alla porta d'ingresso del “King Kebab” ha spaventato il titolare, il pakistano Amjad Mehmood, che ha immediatamente avvisato la Guardia di Finanza la cui caserma dista pochi metri dal locale. «Erano le 17 e stavo riaprendo il locale quando ho notato una valigetta nera sospetta - ha raccontato Amjad Mehmood - Subito l'ho fotografata e mi sono rivolto ai finanzieri, che hanno la caserma a due passi dal mio negozio, per chiedere come dovevo comportarmi. Si sono attivati immediatamente, dicendomi di non toccare nulla e di non aprire la porta. Sono stati avvisati i carabinieri, che hanno chiuso la strada e hanno fatto evacuare le persone residenti negli appartamenti sopra il mio locale. Richiesto l’intervento degli artificieri che, poco prima delle 21.30, hanno fatto brillare la valigetta. Lo scoppio ha infranto il vetro della porta».

L'operazione è stata svolta da una squadra specializzata di militari giunti da Padova. Fortunatamente la valigetta era vuota permettendo così a tutti di tirare un sospiro di sollievo. «I danni mi verranno ripagati, ma non la giornata di lavoro che ho perso - ha continuato Mehmood - Non ho idea di chi possa aver compiuto un gesto simile. Certo è che non ho mai ricevuto minacce». Eppure potrebbe essere proprio l’attività lavorativa a essere sotto mira. All'intimidazione pensa il ristoratore Matteo Binetti. «Quando accadono situazioni del genere - dice - è facile immaginare che si tratti di un avvertimento. Oggi ci si allarma con facilità, visto il contesto e l'atmosfera di questi tempi. Comunque quando ho realizzato che stava accadendo qualcosa fuori dal mio ristorante ho parlato con i carabinieri che mi hanno rassicurato. Per non allarmare i clienti, ho scherzato con loro, anche se quando è stata fatta brillare la valigetta si è sentito un bel boato. Episodi come questi vanno a discapito di tutti e infatti giovedì ho avuto meno entrate del solito». Il thienese Pietro Brusaterra si trovava nel centro storico cittadino quando ha sentito un forte rumore provenire da via Carlo del Prete. Così ha preso la sua bicicletta ed è andato a vedere cosa stava accadendo: «C'erano un mezzo degli artificieri e persone in strada e alle finestre. Non può trattarsi se non di un'intimidazione. Episodi come questi, non fanno piacere e preoccupano».

Anche i responsabili del salone “Madame Matisse” e del negozio “Smokie's” hanno assistito all’intervento delle forze dell’ordine. «Ho visto movimento, ma il mio staff ed io abbiamo fatto in modo che i clienti stessero tranquilli - ha commentato il titolare del salone Seljko Milojevic - Mehmood è una bravissima persona. Credo che volessero spaventarlo e per questo siamo molto dispiaciuti». «Ho visto le forze dell'ordine ma non mi sono spaventato anche perché avevo parlato con i finanzieri che mi avevano spiegato la situazione e rassicurato – ha continuato Tihomir Stefanovich, proprietario del negozio Smokie's – Infatti, ho lavorato bene e tranquillamente fino all'orario di chiusura e la maggior parte dei clienti che sono arrivati tra le 17 e le 19.30 non si è accorta di nulla». Sono in corso le indagini da parte della Guardia di Finanza che sta lavorando per capire chi possa aver compiuto un gesto simile e per appurare se realmente si è trattato di intimidazione.

Silvia Dal Maso

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