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Addio a “Tilietto”
Si è spento a 95 anni
il partigiano Crestani

Il partigiano thienese Attilio Crestani si è spento a 95 anni
Il partigiano thienese Attilio Crestani si è spento a 95 anni
Il partigiano thienese Attilio Crestani si è spento a 95 anni
Il partigiano thienese Attilio Crestani si è spento a 95 anni

«Abbiate coraggio, non sbagliate strada». Con queste parole Attilio Crestani si era rivolto ai giovani nell’intervista rilasciata a questo giornale per i suoi 90 anni. Un invito a schierarsi dalla parte della giustizia, dell’onestà. Pilastri su cui ha costruito la sua vita. “Tilietto”, com’era conosciuto, si è spento nel primo pomeriggio di ieri, a 95 anni. Partigiano combattente decorato con medaglia di bronzo, durante la Resistenza aveva fatto parte della brigata “Mazzini”.

Classe 1922, durante la Seconda guerra mondiale era stato inviato con il regio esercito sul fronte sloveno. La sua figura emerse però dopo l’8 settembre 1943. Staffetta di Rinaldo Arnaldi, il comandante “Loris”, con lunghe marce da Fara fino in Val Galmarara e Monte Zebio teneva i collegamenti fra la brigata Mazzini e i comandanti della Sette Comuni. Il 6 e il 7 settembre 1944 l’episodio che più lo segnò, la battaglia di Granezza, scontro tra i più rilevanti tra i nazifascisti e le forze partigiane. «Tra lo sbandamento generale, nel buio della sera, Crestani riuscì a rompere l’accerchiamento nemico con alcuni compagni. Calò così fortunosamente verso Calvene e poi a Fara. Notte di paura, ma anche di profonda tristezza perché nel combattimento aveva perso “Loris”, il suo comandante, il suo punto di riferimento», ricorda Liverio Carollo, autore nel 2013 del libro “Dall’Isonzo al Chiavone”, dove sono raccolte le memorie del partigiano thienese. Il 3 aprile 1945, durante un rastrellamento nel fondo del Chiavone, i fascisti gli passarono a un metro di distanza. Arrivata poi la primavera “Tilietto” con il “Gruppo del Ciaón” ha partecipò alla liberazione di Lugo e poi al presidio di Thiene che stava per accogliere gli alleati. «Tenace, caparbio, sgusciante, piccoso e indocile, questo fu Tilietto da partigiano, ma anche riflessivo e attento a non recare danno in alcun modo alle povere famiglie contadine che con grande generosità supportavano la Resistenza», aggiunge Carollo. L’agilità e la velocità negli spostamenti gli valsero anche il nome di battaglia “Schirato“, scoiattolo.

Decorato con la medaglia di bronzo al Valor Militare proprio per l’episodio di Granezza, Tilietto fu presidente dell’Anpi thienese fino a metà degli anni ’90 e presidente onorario fino alla fine. «L’Anpi, sezione di Thiene e provinciale, perdono con Attilio Crestani un dirigente generoso, fedele e stimato», è il ricordo dell’associazione, che sottolinea poi come Crestani non abbia mai smesso di trasmettere alle nuove generazioni “i valori di onestà, rigore morale, senso civico e giustizia sociale”.

Lascia la moglie Mariola, con cui ha condiviso 66 anni di matrimonio, le due figlie Loretta e Anna Susi e quattro nipoti. «Per noi è sempre stato un esempio - ricorda Anna Susi -. Non ha mai smesso di lottare per i valori in cui credeva, in particolare l’onestà e la giustizia. Lascia un grande vuoto».

Alessia Zorzan

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