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Thiene

Carrefour al bivio
Licenziati in dieci
e sviluppo fermo

La zona di esterno dell’ipermercato Carrefour
La zona di esterno dell’ipermercato Carrefour
La zona di esterno dell’ipermercato Carrefour
La zona di esterno dell’ipermercato Carrefour

La crisi della catena francese Carrefour colpisce anche l'ipermercato di Thiene dove per una decina di dipendenti si è aperta la procedura di mobilità. Il punto vendita cittadino rientra, infatti, nel gruppo di 32 ipermercati - su 57 complessivi dislocati in tutta Italia - dove l'azienda ha dato il via al licenziamento collettivo di 619 lavoratori.

Mercoledì scorso si è tenuto il primo incontro con le sigle sindacali, durante il quale Carrefour ha sostanzialmente confermato la presenza di oltre 600 esuberi e la volontà di proseguire sulla strada dei licenziamenti; una decisione unilaterale che, secondo il sindacato, contraddice quanto concordato neanche un anno fa nel contesto del rinnovo del contratto integrativo aziendale. «Purtroppo la vertenza Carrefour ha toccato anche l'ipermercato di Thiene - spiega Enrico De Peron, segretario generale della Fisascat Cisl di Vicenza - e la procedura di mobilità aperta a livello nazionale riguarda circa il 10 per cento dei dipendenti, ovvero 10 lavoratori sui complessivi 150. In questo momento siamo in una fase di contrattazione, per cui non sono ancora state individuate - conclude il segretario generale della Fisascat Cisl - le figure che andranno in mobilità». Va probabilmente imputato proprio alla situazione di crisi che il colosso francese sta vivendo in questi ultimi anni il mancato avvio del progetto “Carrefour 2”. L'ampliamento del centro commerciale di via del Terziario è fermo infatti dal 1984, ma due anni fa sembrava proprio che i privati fossero pronti a farlo decollare. In realtà non se n’è più fatto nulla, dopo alcuni contatti con il Comune durante i quali l'Amministrazione ha chiesto un ridimensionamento del piano e la realizzazione di alcune opere pubbliche compensatorie, come la realizzazione della rotatoria tra Corso Campagna e via Biancospino, l'ampliamento del tratto di via Gombe in uscita dal centro commerciale e la creazione di un percorso ciclopedonale su via Campazzi.

E pare altamente improbabile che il “Carrefour 2” possa vedere la luce in questo momento di grave crisi per il gruppo francese.

Una crisi che, secondo Fabrizio Russo, segretario nazionale Filcams Cgil, va ricercata anche nel «modello organizzativo imposto dall’azienda e rivelatosi fallimentare, strutturato sull’implementazione delle terziarizzazioni, sul ricorso ai voucher e al lavoro somministrato e su un’estensione esasperata degli orari di apertura dei punti di vendita, 365 giorni all’anno. L’azienda, nonostante anni di sacrifici da parte dei lavoratori, ha deciso di adottare, ancora una volta senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali, misure organizzative che hanno determinato - conclude il segretario nazionale Filcams Cgil - un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti Carrefour».

Alessandra Dall’Igna

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