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Carrè

È ai domiciliari
«Voglio la cella»
E parte a piedi

Hichem Zidar, 33 anni
Hichem Zidar, 33 anni
Hichem Zidar, 33 anni
Hichem Zidar, 33 anni

Di restare a casa non ne voleva più sapere. Il 29 settembre scorso aveva patteggiato un anno e mezzo di reclusione per una sfilza di reati e lo stava scontando ai domiciliari, nella sua abitazione di via Capovilla a Carrè. Ieri mattina, esasperato, si è preparato la valigia ed è uscito. «Sto andando in carcere. Sì, a piedi. Meglio in cella che a casa, ve l’assicuro», ha detto ai carabinieri stupiti di trovarlo alle 7.30 camminare lungo via Fondovilla. Inevitabili, per il cittadino tunisino Hichem Zidar, 33 anni, le manette. È accusato di evasione, e stamattina comparirà in tribunale per il processo per direttissima. È probabile che il giudice lo rispedisca ai domiciliari. Ci resterà?

LA PENA. Zidar era stato catturato dai carabinieri di Thiene alla fine di agosto. Era stato bloccato dai militari del capitano Rossetti mentre portava via degli ori dalla famosa casa di via Manzoni a Thiene occupata abusivamente da altri nordafricani; aveva fatto poi il diavolo a quattro in caserma. Era così finito a processo con otto diversi capi di imputazione: furto, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali (aveva ferito due carabinieri), minacce, danneggiamento e porto abusivo di oggetti a offendere. Difeso dall’avv. Anna Sambugaro, aveva patteggiato 18 mesi, e il giudice gli aveva concesso i domiciliari.

IL DISAGIO. Il magrebino, che vanta alcuni precedenti, era rimasto buono in casa per un mese e mezzo, ma di restare chiuso nella sua abitazione non ce la faceva più. Ha spiegato ai militari, ieri mattina, di essere consapevole del fatto che stava commettendo un reato, ma di aver scelto liberamente il carcere: il disagio provato ai domiciliari era eccessivo per lui, e pertanto preferiva stare in una cella con altri detenuti. Il carcere lui l’aveva già conosciuto in passato, e un pasto caldo in compagnia gli deve essere parso preferibile alla solitudine della sua stanza. Il tunisino non è il primo a prendere decisioni del genere: qualche anno fa, l’antivigilia di Natale, un vicentino si presentò in questura: «Portatemi al San Pio X - disse ai poliziotti -, non voglio trascorrere le feste da solo».

L’ARRESTO. Mentre passavano lungo via Fondovilla, i carabinieri hanno visto Zidar, che conoscono bene, camminare con una valigia in mano. L’africano non ha ovviamente opposto nessuna resistenza, e si è fatto accompagnare in caserma. Attenderà il processo nella camera di sicurezza, con la speranza evidentemente che il giudice gli conceda il “privilegio” della casa circondariale. Oggi conoscerà il suo destino.

Diego Neri

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