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Vento, alberi ko. «Colpa dell’incuria»

L’abero caduto nel parcheggio dell’ex ospedale De Lellis.  K.Z.Grossi rami nel parcheggio di piazzale Divisione Acqui.  K.Z.Un albero è caduto vicino alla scuola media di Magré.  K.Z.Le lamiere lesionate sul tetto dell’Itis De Pretto.  K.Z.
L’abero caduto nel parcheggio dell’ex ospedale De Lellis. K.Z.Grossi rami nel parcheggio di piazzale Divisione Acqui. K.Z.Un albero è caduto vicino alla scuola media di Magré. K.Z.Le lamiere lesionate sul tetto dell’Itis De Pretto. K.Z.
L’abero caduto nel parcheggio dell’ex ospedale De Lellis.  K.Z.Grossi rami nel parcheggio di piazzale Divisione Acqui.  K.Z.Un albero è caduto vicino alla scuola media di Magré.  K.Z.Le lamiere lesionate sul tetto dell’Itis De Pretto.  K.Z.
L’abero caduto nel parcheggio dell’ex ospedale De Lellis. K.Z.Grossi rami nel parcheggio di piazzale Divisione Acqui. K.Z.Un albero è caduto vicino alla scuola media di Magré. K.Z.Le lamiere lesionate sul tetto dell’Itis De Pretto. K.Z.

«Basta un po' di vento e gli alberi cadono perché non vengono curati nel modo giusto, ora più che mai serve un Regolamento del verde». Ne è sicura Paola Thiella, garden designer e consulente, che attacca dopo le violente raffiche di lunedì. I DANNI. Raffiche che di danni e di pericoli ne hanno creati: cosa sarebbe potuto accadere se fossero passati automobili o pedoni sulla strada che da Santorso porta a San Rocco di Tretto, dove un grosso albero si è schiantato sulla strada costringendo i vigili del fuoco alla rimozione? Stessa dinamica, nel parcheggio sul lato del pronto soccorso dell'ex ospedale De Lellis, dove un ramo di grandi dimensioni si è spezzato crollando sul selciato e nel park di piazza Divisione Acqui, alla stazione delle corriere. LA DENUNCIA. Thiella spiega: «Ci sono fenomeni al di sopra della norma, ma la previsione dice che continuerà così a causa dei cambiamenti climatici. Non solo con il vento, ma anche grandi siccità che si alterneranno alle “bombe d'acqua”». Da qui, l'urgenza di un regolamento «sia per il verde pubblico, sia per i privati, che preveda il divieto alle capitozzature, che sono pericolose. Studi scientifici dimostrano come un certo tipo di taglio e una certa quantità di materiale eliminato dall'albero in un anno, comportano danni e conseguenze come quelle dell'altro giorno. -prosegue Thiella-. Si tratta di un taglio effettuato nel cosiddetto “internodo”, mentre l'unico taglio corretto è quello “di ritorno”, effettuato sul punto di innesto del ramo laterale rispetto al tronco. Il ramo che rimane, poi, non deve essere troppo piccolo rispetto a quello tagliato per ricevere una quantità simile di linfa, altrimenti lì si creano rami da gemme dormienti che diventano pericolosi perché pesanti e male attaccati al tronco. Le continue potature portano alla riduzione delle radici: il vento potrebbe arrivare a sradicare la pianta. Nei tagli sbagliati, infine, entrano anche funghi patogeni e parassiti, che riservano brutte sorprese». La norma del taglio degli alberi a tre metri dal ciglio stradale serve? «Se gli alberi sono alti 15 metri, ma anche molto più bassi, cadono su strada anche se sono piantati a più di 3 metri», conclude Thiella. ALL'ITIS. I vigili del fuoco sono intervenuti anche all'Itis De Pretto di via XXIX aprile. La forza del vento ha quasi divelto alcune lamiere sul tetto dell'edificio delle officine. Il personale diretto da Alberto Frizzo ha allertato i pompieri per mettere in sicurezza l'area che sarà bonificata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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