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Schio

Un’oasi
di benessere
da 12 milioni

Uno scorcio del “Podere la Torre” a Poleo di Schio
Uno scorcio del “Podere la Torre” a Poleo di Schio
Uno scorcio del “Podere la Torre” a Poleo di Schio
Uno scorcio del “Podere la Torre” a Poleo di Schio

Apre il portone del resort costruito sul sedime della vecchia stalla azionando un prodigioso meccanismo della vetusta Lanerossi di Pieve. L’oasi voluta da Paolo Trentin è l'emblema di chi vuole coniugare il passato industriale con il presente della fabbrica 4.0. A costo di sfidare la narrazione di un Paese che non sa più crescere perché il rischio non viene più contemplato da chi fa impresa, visto che gli investimenti non rendono più come un tempo.

MESSAGGIO. «Lo so che in molti mi danno del pazzo per avere investito tutti questi soldi in un’operazione che non può avere ritorno se non nel lunghissimo periodo, ma a me le sfide piacciono, perché sono nel mio Dna. Il mio è anche un messaggio sociale: chi ha di più può dare di più a vantaggio della collettività». Trentin, 51 anni, originario di Pievebelvicino («lo scriva ci tengo»), dove risiede, ma col quartiere generale dei suoi interessi industriali che fa capo alla “TRN” a Liviera, dove occupa 130 lavoratori (e a breve aprirà un’altra succursale a Milano), sorride mentre sintetizza con legittimo orgoglio il suo manifesto dell’ottimismo.

CIFRA. Basta una cifra per dare i contorni della “pazzia”: 12 milioni di euro. Entro i primi di settembre aprirà i battenti l'agriturismo "Podere la Torre" a Poleo, a cavallo dei Comuni di Schio e Torrebelcivino, con ingresso in via Lungo Gogna, su un'estensione di 22 ettari (sì, avete letto bene, 220 mila metri quadrati) per un investimento complessivo che fa tremare le vene tanto è rilevante. Anche se Trentin non vorrebbe dirlo.

FATTORIA. Trentin ha acquistato il compendio immobiliare-agricolo dall'amministrazione straordinaria del gruppo tessile Raumer e si è messo in testa di realizzare un’opera che ha pochi eguali nel Veneto di terraferma. Una “fattoria” del benessere a prezzi accessibili a tutti, in cui si può fare il bagno in tre piscine con acqua riscaldata fino a 35°; prendere il sole nei solarium e nei prati circostanti; dedicarsi del tempo nella Spa, mangiare al ristorante o più semplicemente bere un caffè in relax.

SINDACO. «L’idea che mi ha spinto ad agire è quella di ritagliarsi una vacanza a Schio o di staccare la spina anche per poche ore, perché quando si è qui si è assorbiti dalla quiete e dalla bellezza del luogo», rilancia l’imprenditore, che ha vinto anche una battaglia contro il male, e che l'altro giorno ha fatto visitare il complesso al sindaco Valter Orsi, spiegandogli tutte le caratteristiche, anche tecnologiche della struttura. Tra l'altro, vicino al podere passava il sentiero Lisegno, che usavano gli operai della Rossi per andare in fabbrica fino agli anni Cinquanta. Trentin ha acquistato a Pievebelvicino anche lo storico stabilimento ex Rosabel e l'ha dato in comodato al Comune di Torre.

COMUNI. «Le amministrazioni di Schio e Torre ci sono state vicino, e le ringraziamo, perché i problemi superati non sono stati pochi. Daremo lavoro ad almeno 45 persone - sottolinea -, con 9 giardinieri, mentre Mauro Visonà è il direttore che coordinerà la gestione».

TECNOLOGIA. Dicevamo della tecnologia applicata al nuovo parco. È stata installata una caldaia a biomassa per riciclare anche gli scarti di produzione della TRN che assicurerà l’autonomia energetica del podere e assicurerà anche per le cucine una potenza pari a 256 kilowatt. «Concepisco questo luogo come un centro di socialità - osserva -. È un’avventura cresciuta un po’ alla volta, come la cantina verticale, e saranno utilizzati prodotti del territorio. I soldi avrei potuti metterli in un fondo che gestisce il risparmio, ma così avrei rincorso solo l’utile personale. Fare l'imprenditore ritengo sia anche altro: a volte, come in questo caso, al limite della follia. Purché sia lucida».

Ivano Tolettini

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