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Un contenzioso fiscale blocca i sacchi dei rifiuti

I sacchi grigi della frazione secca, consegnati col contagocce a causa di problemi di fornitura.  S.D.C.
I sacchi grigi della frazione secca, consegnati col contagocce a causa di problemi di fornitura. S.D.C.
I sacchi grigi della frazione secca, consegnati col contagocce a causa di problemi di fornitura.  S.D.C.
I sacchi grigi della frazione secca, consegnati col contagocce a causa di problemi di fornitura. S.D.C.

Svelato il mistero dei sacchi grigi per il rifiuto secco razionati a palazzo Garbin, tanto dallo scatenare le ire di numerosi cittadini. A bloccare la fornitura è un contenzioso legale in atto fra l’Agenzia delle entrate e la ditta campana che ha vinto l’appalto e che dovrebbe garantire il continuo approvvigionamento di prodotti. Una controversia che finisce col bloccare automaticamente le forniture agli enti pubblici, in questo caso ad Alto Vicentino Ambiente, che a sua volta li consegna alla sede municipale e agli altri locali interessati. Il problema interessa per ora maggiormente Schio perché in città il consumo dei “grigi” è più elevato e di conseguenza più urgente il ricambio. Dunque Comune, che è nella veste di cliente, e Ava non hanno colpe ma subiscono una situazione kafkiana in attesa che si proceda ad un altro appalto, venga individuato un nuovo fornitore e i sacchi della frazione secca, muniti di microchip per l’individuazione dell’utente, tornino regolarmente in circolazione. Per ora continua, allo sportello QuiCittadino, la consegna di quantitativi minimi, perché la scorta si sta esaurendo del tutto. «Fra dieci giorni dovrebbe tornare tutto alla normalità - assicura il sindaco Valter Orsi. - Ci scusiamo per il disguido che non è dovuto a noi e nemmeno ad Ava, la quale si è mossa in tempi rapidi, avviando il procedimento di sostituzione dell’azienda fornitrice, dopo aver rescisso il contratto con la precedente. Ava ha agito in maniera corretta e veloce, però ritardi e scompensi ci sono stati». Poi scatta l’avvertimento ai cittadini: «Capisco le lamentele però, in una situazione di emergenza come questa, chi ha una sufficiente scorta a casa eviti di chiedere nuovi sacchi. Quelli che abbiamo vanno consegnati a chi è rimasto senza. Come sindaco mi scuso ancora una volta e come amministratori dovremo analizzare quanto accaduto, trovando per il futuro soluzioni che impediscano il ripetersi dei disagi». La frazione secca che non viene differenziata è quella che, negli obiettivi dell’amministrazione comunale, dovrebbe permettere di far pagare la Tari in base all’effettiva produzione di rifiuti. Per questo i sacchi sono dotati di microchip e non possono essere tollerati utilizzi alternativi, nemmeno di fronte ad un’emergenza come quella di questi giorni. Che dovrebbe, come suggerisce Orsi, terminare nei primi giorni di giugno, quando il flusso delle consegne tornerà regolare. Intanto si va avanti con la distribuzione razionata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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