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«Un centro di logistica nell’area ex Lanerossi»

La planimetria dell’area ex Lanerossi dove la proprietà vorrebbe realizzare un centro di logistica
La planimetria dell’area ex Lanerossi dove la proprietà vorrebbe realizzare un centro di logistica
La planimetria dell’area ex Lanerossi dove la proprietà vorrebbe realizzare un centro di logistica
La planimetria dell’area ex Lanerossi dove la proprietà vorrebbe realizzare un centro di logistica

Marino Smiderle Andrea Donà dalle Rose guarda la planimetria dell’area ex Lanerossi distesa sul tavolo e scuote la testa. «A un certo punto ci hanno perfino proposto di farci una pista automobilistica - mormora - ma non mi pare un modo serio di affrontare la questione. Noi invece avremmo intenzione di favorire la realizzazione di un grande centro logistico ma la città rischia di perdere questa grande occasione». Le parole, pronunciate in una delle sale storiche della Marzotto di Valdagno, tradiscono lo stato delle relazioni diplomatiche tra il presidente di Immobili e partecipazioni, la società del gruppo tessile che tiene in pancia l’area, e l’amministrazione comunale di Schio: pessimo. Anzi, in questo momento inesistente. Dopo i ricorsi presentati dalla società privata per opporsi alle delibere del Comune retto da Valter Orsi, per comunicare tra di loro devono interpellare i legali. Stiamo parlando di un’area molto importante per Schio, da troppi anni abbandonata a se stessa all’imboccatura della zona industriale e in diretto collegamento con la rete viaria circostante. Qui dagli anni 60 all’inizio del terzo millennio ci hanno lavorato generazioni di scledensi: ora in questi 32 ettari di terreno, con un’area coperta di fabbricati di 115 mila metri quadri e con una volumetria complessiva di 745 mila metri cubi, regna il nulla elevato a degrado. Dall’interesse della proprietà di mettere a reddito questo patrimonio a quello dell’amministrazione pubblica di guadagnare un’area così importante per riqualificare e rilanciare la città sarebbe dovuta uscire una soluzione condivisa. «E invece di punto in bianco - sostiene Donà - il Comune ha cambiato le carte in tavole e con l’ultima delibera di giugno ha fatto uscire l’area dall’ambito di applicazione della legge regionale prevista per lo sviluppo commerciale, di fatto rendendo inapplicabile la realizzazione di un grande centro di logistica che potrebbe arrivare a impiegare un migliaio di persone». L’iter burocratico di questa area travagliata è piuttosto lungo. Riassumendo per sommi capi, il gruppo Marzotto aveva presentato nel 2015 la domanda di riqualificazione dell’area ex Lanerossi puntando sulla realizzazione di immobili a destinazione commerciale e direzionale. Si profilava all’orizzonte la costruzione di un grande centro commerciale che la giunta Orsi non ha più visto di buon occhio. Al punto di respingere, in autotutela, il progetto, nonostante l’opposizione di un dirigente dell’ufficio tecnico che non ravvisava gli estremi per poter adottare un simile provvedimento, e poi, recependo i criteri interpretativi della Regione sulle aree da riqualificare a fini commerciali, escludendo l’area dall’applicazione e introducendo limiti così vincolanti da rendere economicamente penalizzante la prospettiva della zona. «In realtà - spiega Orsi - abbiamo soltanto privilegiato le aree del centro quali priorità dello sviluppo commerciale. Peraltro dopo aver chiesto alla società proprietaria di rispondere alle nostre richieste, prima tra tutte quella di una bonifica che sarà necessaria». Insomma, per farla breve, la politica dell’amministrazione Orsi, rafforzata anche dal voto favorevole in Consiglio di Forza Italia e del M5S (il Pd invece ha votato contro), resta quella di stoppare sul nascere la realizzazione di grandi centri commerciali in zona industriale, proprio per favorire lo sviluppo della parte centrale della città. Spetterà ai giudici, a cui la società Immobili e partecipazioni ha affidato l’incartamento, stabilire se le procedure sono state rispettate. La sensazione, però, è che pubblico e privato non si capiscano bene quando parlano tra di loro, anche perché da troppo tempo non si parlano affatto. La novità del centro di logistica ipotizzata da Donà dalle Rose, per esempio, potrebbe mettere d’accordo tutti; peccato che non possa essere portata avanti perché la sua realizzazione richiede quelle autorizzazioni che adesso il Comune ha tolto alla società al fine di non pregiudicare lo sviluppo commerciale del centro storico. Ma adesso Donà dalle Rose parla di un centro simile a quello che Amazon ha realizzato a Piacenza. «Quest’idea non è male, parliamone», dice Orsi. Chissà se faranno in tempo a trovare un’intesa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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