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Troppe polemiche, niente “Bello figo”

La discoteca Hollywood in zona industriale, dove si doveva esibire Bello figo. FOTO DONOVAN CISCATO
La discoteca Hollywood in zona industriale, dove si doveva esibire Bello figo. FOTO DONOVAN CISCATO
La discoteca Hollywood in zona industriale, dove si doveva esibire Bello figo. FOTO DONOVAN CISCATO
La discoteca Hollywood in zona industriale, dove si doveva esibire Bello figo. FOTO DONOVAN CISCATO

Tanti saluti a “Bello figo”. Il rapper ghanese Paul Yaboah non si esibirà a Schio venerdì 30 giugno, come in precedenza annunciato.

Lo ha ufficializzato ieri Bortolino, detto Bobo, Sartore, gestore del locale Hollywood in zona industriale: «I promotori non essendo in grado di assecondare le norme amministrative e fiscali richieste hanno rinunciato a organizzare la serata del 30 giugno». Questo lo scarno comunicato di Bobo Sartore, che aveva concesso l’uso della discoteca ad un gruppo di giovani appassionati di hip hop. Le prevendite per l’evento erano già partite ma il gestore, a fronte del polverone sollevato dai movimenti di destra, con minacce e controminacce, ha deciso di vederci chiaro: «Ho appurato che non c’era una figura giuridica fra gli organizzatori che potesse farsi carico di contratti, service, rapporti con la Siae e garantire determinati passaggi. Si tratta di ragazzi di 20 anni che forse non avevano considerato tutti gli aspetti prima di lanciarsi in questa avventura. Visto che le mie richieste non potevano venire assecondate, ho deciso di annullare la concessione del locale».

Bobo, che è anche un venetista leader provinciale di “Progetto Veneto autonomo”, vuole inoltre precisare: «Premesso che le parodie in rap del genere hip hop molto spesso sfociano in volgarità e bestemmie..ho avuto modo di approfondire il fenomeno "Bello figo" dopo le polemiche sollevate a schio. Non lo conoscevo in quanto non guardo mai programmi televisivi che si occupano di lui. La domanda che pongo è come può un artista alzarsi una mattina e decidere di offendere nelle forme più assurde il Paese che lo ospita, in un momento di forte tensione in materia di immigrazione, senza essere sicuro della propria incolumità? Chi lo protegge ? Ma soprattutto a chi giova? ». Interrogativi che lasceranno spazio ad altre polemiche sul rapper finto profugo di “No pago affitto e no faccio opraio”. Il comitato Prima Noi, che aveva sollevato per primo la polemica, esulta: «Pur criticando un modello di riferimento trash e diseducativo rappresentato fieramente dal giovane ghanese, nessuno di noi ha contestato il diritto di divertirsi dei giovani, ma prendiamo atto positivamente della decisione del gestore del locale -spiega il portavoce Alex Cioni. - Il problema dell'immigrazione ha dei riflessi di conflittualità sociale i cui effetti non tarderanno ad arrivare anche nelle nostre comunità. Al netto della libertà di espressione ci sono delle situazioni, come quella di questo concerto, che non potevano essere taciute, perché non è libertà offendere delle persone che rischiano di lasciarci la pelle in mare su qualche gommone e non è libertà artistica offendere gli italiani e l'Italia».

Tira un sospiro di sollievo anche il sindaco Valter Orsi: «Con tutto quello che facciamo per promuovere l’educazione civica fra i giovani, ci mancava solo un’iniziativa simile che va in senso contrario. Meglio così, sarebbe stata una vergogna».

A pesare sulla scelta del gestore di Hollywood forse sono stati i ripetuti attacchi sui social da parte anche di qualche abituale frequentatore della discoteca, patria del liscio e del ballo latinoamericano: «Non ci metteremo più piede se si esibisce “Bello figo”».

Non accadrà, eppure il rapper è stato a Thiene non molto tempo fa e il suo passaggio non ha creato trambusto, forse perché non era ancora finito nel mirino delle tv nazionali. Ora, forte di oltre 12 milioni di visualizzazioni su youtube del suo brano, è diventato un personaggio.

Mauro Sartori

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