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Trielina all’ex Lanerossi Al via tre anni di bonifica

L’ingresso dell’area ex Lanerossi in zona industriale.  DONOVAN CISCATO
L’ingresso dell’area ex Lanerossi in zona industriale. DONOVAN CISCATO
L’ingresso dell’area ex Lanerossi in zona industriale.  DONOVAN CISCATO
L’ingresso dell’area ex Lanerossi in zona industriale. DONOVAN CISCATO

Tre anni per ripulire dalla trielina l'area ex Lanerossi in zona industriale. Il “Piano di bonifica” è stato presentato in questi giorni da “Immobili e partecipazioni Srl”, società proprietaria del vecchio comparto produttivo affacciato su via dell'Industria, e esaminato dalla Conferenza dei servizi (composta da Arpav, Ulss, Comune e Provincia). «Sono però state richieste delle integrazioni tecniche – ha spiegato l'assessore all'ambiente Anna Donà l'altra sera in municipio durante la seduta della commissione terza- e anche una revisione della previsione dei costi, perché francamente sembrava a tutti troppo bassa». PIANO. La società ha tempo fino ad aprile per aggiornare il piano, che poi dovrebbe partire con i lavori. Un intervento corposo della durata prevista di tre anni, in cui i due siti individuati, di dimensioni piuttosto circoscritte e comprendenti sia terreno che falda acquifera, saranno ripuliti dalla presenza di tetracloroetene, più noto come trielina, sostanza chimica nociva ma ampiamente utilizzata in passato nel settore tessile e meccanico. I costi della bonifica sono a carico di “Immobili e partecipazioni Srl” che ha previsto un impegno economico di circa 660 mila euro. Metà dell'importo dovrà essere versato al Comune a inizio lavori come cauzione, in modo da tutelare l'ente pubblico da eventuali ed imprevedibili mancati adempimenti. «Il piano urbanistico che avevano presentato è stato di fatto accantonato – ha spiegato l'assessore-. La presenza di inquinanti è stata riscontrata ancora nel 2012, quindi è da sei anni che si continua a procrastinare. Adesso è giunto il momento di accelerare e procedere con la bonifica, che di fatto è un intervento propedeutico a qualsiasi altro passaggio edilizio e urbanistico». CONTAMINAZIONE. Sei anni fa la società ha comunicato la presenza di inquinanti in veste di soggetto terzo non responsabile, prendendosi in carico la situazione in quanto ente proprietario. «Potenzialmente potrebbe scattare il penale per chi ha commesso l'abuso – ha sottolineato l'assessore - ma il problema è che non è così semplice accertarlo e dimostrarlo, anche a causa delle continue successioni societarie e del troppo tempo trascorso». Già nel 2012, seguendo gli obblighi di legge, “Immobili e partecipazioni Srl” ha attivato dispositivi di sicurezza e realizzato una barriera idraulica per isolare il più possibile il problema. Contestualmente sono sono partite delle “prove pilota” nel suolo per capire quali soluzioni attuare. La presenza di inquinanti di questo tipo è attestata da decenni e non solo nel sito dell'ex Lanerossi. «Se però qui si vuole costruire è necessario prima sistemare le cose a livello ambientale, seguendo tutte le norme previste in base alle possibili destinazioni d'uso. Non si può mettere sopra un tappo di cemento e via». BONIFICA. «La pulizia dell'area – ha illustrato Paolo Manza, responsabile dell'ufficio ambiente del Comune - avverrà attraverso l'iniezione nel terreno di particolari reagenti chimici in grado di disgregare le molecole di trielina e trasformarle i particelle volatili innocue. Ma è un processo lento». In questi ultimi anni, grazie alle prove pilota, sono già stati trattati oltre mille chili di trielina. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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