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Tretto e Giavenale, c’è voglia di autonomia

Accuse del Pd: «Gli organismi andavano riformati»
Il sindaco: «I risultati miglioreranno senza i partiti»
Un’elettrice esprime il suo voto in uno dei seggi aperti per i Consigli di quartiere. FOTO DONOVAN CISCATO
Un’elettrice esprime il suo voto in uno dei seggi aperti per i Consigli di quartiere. FOTO DONOVAN CISCATO
Un’elettrice esprime il suo voto in uno dei seggi aperti per i Consigli di quartiere. FOTO DONOVAN CISCATO
Un’elettrice esprime il suo voto in uno dei seggi aperti per i Consigli di quartiere. FOTO DONOVAN CISCATO

Elia Cucovaz

Il Tretto e Giavenale si tengono stretto il loro “parlamentino” di quartiere. Tutti gli altri “a casa”. Ieri l’analisi del voto somigliava di più ad un bollettino di guerra. Anche nelle cinque circoscrizioni che non hanno raggiunto il quorum del 15%, diversi seggi erano comunque intasati nelle ore di punta per la disorganizzazione che ha scoraggiato diversi elettori. Quelli forse sufficienti a salvare i quartieri in bilico. La realtà è che hanno vinto le due aree più piccole e distanti dal municipio (il Tretto e Giavenale insieme non fanno neanche il 10% degli abitanti di Schio). Dove proprio la necessit di far sentire la propria voce tiene viva la voglia di partecipazione. Il 40% dei residenti del quartiere 6 e il 27% di quelli del 5 l’altro giorno sono usciti di casa per uno scopo ben preciso: quello di mantenere, nel loro piccolo, un certo livello di autonomia. (...)

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