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Schio

Trecento ragazzi
a fare il test
per salvare l’amico

I ragazzi in coda per il test
I ragazzi in coda per il test
La corsa dei donatori (Studio Stella/Ciscato)

SCHIO. Da tutta la provincia per dare una speranza ad uno studente del liceo Tron affetto da una grave patologia del sangue, ma aiutare allo stesso tempo tanti altri malati.

Circa 300 giovani si sono presentati ieri all'oratorio salesiano di Schio per la tipizzazione, nell'ambito delle campagne di sensibilizzazione dell'Admo (Associazione donatori midollo osseo) e sull'onda di un tam tam sui social che invitava i cittadini dai 18 ai 35 anni a diventare donatori anche per aiutare un diciassettenne residente a Caltrano, studente del Tron, che sta lottando con una grave malattia da circa un anno. Tantissimi i neo maggiorenni che hanno risposto all'appello. Una lunga fila si snodava nel cortile dell'oratorio, con un'attesa di oltre mezz'ora che non ha affatto scoraggiato gli accodati.

«Un gesto – ha spiegato Lorenzo, 18enne di Thiene, studente dell'Itis De Pretto - che a me non costa nulla ma che invece può salvare la vita a un ragazzo del territorio che è quasi mio coscritto: mi sembra una cosa non da poco». «Semplicemente volevo dare una mano – ha aggiunto Francesco, 19enne di Cogollo che frequenta l'Ipsia Garbin – rendermi utile» mentre la coetanea Marta, di Chiuppano e iscritta al liceo Martini ha spiegato che si sentiva «moralmente obbligata» considerando che se si trovasse lei nella situazione del malato le «piacerebbe che gli altri facessero questo per me».

Con calma uno ad uno, le centinaia di ragazzi hanno compilato i moduli (rispondendo alle 50 domande contenute) e si sono sottoposti al prelievo rapido ed indolore del campione salivare, attraverso una specie di piccolo spazzolino che hanno strofinato all'interno delle guance.

«Nei limiti dell'età possono farlo tutti, purchè non abbiamo certe malattie – ha spiegato Corrado Sardella, medico responsabile del centro trasfusionale dell'Ulss -. Non è detto che tra le persone venute all'oratorio ci sia proprio quella giusta per il nostro ragazzo, ma comunque si potrà sicuramente aiutare qualche altro malato. Una così grande risposta non può che farci piacere e dimostra la sensibilità delle persone verso situazioni così delicate e difficili».

Nella sezione Admo Vicenza sono oltre 22 mila i donatori iscritti. «È importante fare sempre di più – sottolinea Andreino Valente, presidente Admo Alto Vicentino - perchè la compatibilità midollare viaggia su un rapporto uno a duecentomila. Finora sono state già 200 le persone della nostra associazione che hanno donato aiutando concretamente un malato. E oggi la possibilità di guarigione si attesta intorno al 65%, molto di più che in passato».

Chi non ha potuto iscriversi ieri, potrà farlo anche mercoledì 29 marzo in un analogo appuntamento organizzato alle piscine comunali scledensi, stavolta in orario serale dalle 19.30 alle 23. In alternativa è sufficiente recarsi ai centri trasfusionali degli ospedali di Schio e Thiene negli orari di apertura.

Silvia Dal Ceredo

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