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Schio

Spaccio di coca
in stazione
Profugo arrestato

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La coca sequestrata dalla polizia locale
La coca sequestrata dalla polizia locale
La coca sequestrata dalla polizia locale
La coca sequestrata dalla polizia locale

SCHIO. Avevano spostato il luogo dello spaccio dal parco della Valletta ai bagni della stazione ferroviaria. Ma senza fare i conti con gli agenti della polizia locale Alto Vicentino, che dopo diversi appostamenti hanno arrestato un profugo nigeriano con l'accusa di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. 

 

Da qualche mese era stato segnalato un particolare via vai la sera in zona stazione, in particolare nei bagni. Gli appostamenti di agenti in borghese hanno accertato che spesso entravano nel bagno due persone alla volta, per poi uscire quasi insieme. Gli incontri sono quindi stati monitorati e filmati con una particolare videocamera.  

 

La sera di martedì 19 giugno, durante un appostamento mirato, gli agenti hanno notato un uomo, con casco da motociclista, dopo avere parcheggiato il proprio mezzo davanti alla stazione ferroviaria, era entrato direttamente nel bagno posto di fronte ai binari, immediatamente seguito da un altro uomo. Appena entrati, il rilevatore di presenza ha permesso di registrare perfettamente le immagini dello scambio, durante il quale si vedeva il secondo uomo estrarre dalla bocca qualcosa, per poi cederla al motociclista in cambio di banconote. Quindi i due dopo essere usciti proseguivano ognuno per la propria strada.

 

Gli agenti hanno subito fermato il motociclista, che ha ammesso di avere acquistato due palline di cocaina del peso complessivo di poco superiore al mezzo grammo per 20 euro dalla persona che era entrata con lui nel bagno. Lo spacciatore nel frattempo era salito in bicicletta e si era diretto sul retro, venendo intercettato da un agente in borghese. L'uomo ha quindi abbandonato la bici cercando di fuggire a piedi, ma è stato raggiunto e, dopo una breve colluttazione, arrestato. A finire in manette Endurance Akhidenor, nigeriano di 29 anni, domiciliato a Cona (Venezia), in possesso di permesso di soggiorno avente lo status di "richiedente asilo". L'accusa è di "spaccio delle due palline contenenti cocaina" e "resistenza a Pubblico Ufficiale". Questa mattina, al termine del giudizio direttissimo, ha patteggiato la pena di sei mesi di reclusione.

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