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Schio

Sequestrati i conti
all'evasore totale
che vende auto

La guardia di finanza ha messo i sigilli, su ordine del giudice, a somme in banca, polizze e quote di due società di proprietà di un broker
La caserma dove ha sede la tenenza della guardia di finanza di Schio, che ha svolto le indagini
La caserma dove ha sede la tenenza della guardia di finanza di Schio, che ha svolto le indagini
La caserma dove ha sede la tenenza della guardia di finanza di Schio, che ha svolto le indagini
La caserma dove ha sede la tenenza della guardia di finanza di Schio, che ha svolto le indagini

SCHIO. Il broker automobilistico è un evasore totale. È l’ipotesi della procura, che ha chiesto e ottenuto dal giudice il sequestro di una parte dei suoi beni per tutelare l’erario. Per questo, nei giorni scorsi, la guardia di finanza ha messo i sigilli a conti correnti, polizze e quote societarie di Ettore Dorin, commerciante di Schio, che era stato iscritto sul registro degli indagati dal pubblico ministero Giovanni Parolin. L’ipotesi è di evasione fiscale.

 

L’inchiesta era scattata nei mesi scorsi da una verifica fiscale compiuta dai militari della tenenza di Schio delle fiamme gialle. I finanzieri si erano concentrati sulle attività della “Broker srl”, di via Dalla Via, attiva nella commercializzazione di auto nuove e usate; Dorin avrebbe agito da broker, facendo incontrare domanda e offerta.

 

Dagli accertamenti, però, sarebbe emerso che lo scledense, pur operando da anni nel settore, non avrebbe quasi mai onorato le obbligazioni tributarie. Ritenendolo un evasore totale, i militari hanno ricostruito il suo reddito, avvalendosi anche della documentazione esibita dall’indagato. Ma gli accertamenti sarebbero stati resi difficoltosi dal fatto che Dorin avrebbe nascosto, secondo gli inquirenti, parte dei documenti della “Broker”; per questo le fiamme gialle hanno contattato decine e decine di clienti e fornitori, per ricostruire nel dettaglio i movimenti d’affari della società grazie alle fatture attive e passive. In questa maniera è stato possibile ricostruire i redditi della “Broker”, e quindi anche l’ammontare dell’evasione fiscale ipotizzata.

 

Sulla scorta di queste conclusioni, la procura non solo ha avviato un procedimento penale a carico del commerciante, ma ha anche sollecitato un sequestro, per l’importo di quasi 170 mila euro. Si tratta infatti, dalla ricostruzione degli inquirenti, del profitto illecito realizzato dall’indagato nel corso degli ultimi anni, quello che avrebbe dovuto pagare all’erario e che invece non ha versato.

Si tratta di somme che non sono state trovate nella disponibilità della società; perciò i finanzieri hanno fatto scattare i sigilli a beni del suo amministratore. Hanno sequestrato a Dorin, nei giorni scorsi, una polizza assicurativa sulla vita, conti correnti e le quote di due società, con sede in provincia di Brescia, che risultavano di proprietà dello scledense.

 

Il giudice Massimo Gerace ha accolto la richiesta della procura, ordinando i sigilli previsti come sequestro per equivalente, che in caso di condanna nel procedimento penale porterà alla confisca delle cifre, che diventeranno di proprietà dello Stato (in caso di archiviazione o assoluzione, invece, gli verrà restituito tutto quanto sigillato). Per il magistrato, infatti, le somme degli importi relativi all’evasione tributaria contestata costituiscono un vantaggio patrimoniale che deriva direttamente dal comportamento illecito compiuto dall’indagato nella sua qualità di gestore della ditta. E se Dorin è in possesso di quelle somme, è il ragionamento giuridico, avrebbe dovuto utilizzarle per pagare le tasse.

Lo stesso commerciante, peraltro, avrà la possibilità di difendersi. In primo luogo, potrà ricorrere al tribunale del Riesame per chiedere il dissequestro e la restituzione di quanto sigillato dalle fiamme gialle. Successivamente, potrà chiedere di farsi interrogare per chiarire la sua posizione e per fornire una ricostruzione diversa.

Il sequestro per equivalente è uno strumento usato con sempre maggiore frequenza dalla Finanza vicentina, comandata dal colonnello Crescenzo Sciaraffa.

Diego Neri

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