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«Senza Samuele è finita una parte di vita»

Fiori, ceri e un pallone per ricordare, in oratorio,  il piccolo  Samuele.  ZILLIKEN
Fiori, ceri e un pallone per ricordare, in oratorio, il piccolo Samuele. ZILLIKEN
Fiori, ceri e un pallone per ricordare, in oratorio,  il piccolo  Samuele.  ZILLIKEN
Fiori, ceri e un pallone per ricordare, in oratorio, il piccolo Samuele. ZILLIKEN

«È finita una parte di vita». Basta questa frase, pronunciata con la voce rotta dalle lacrime, per capire il dolore straziante che sta attraversando la famiglia di Samuele Meneghini, il bimbo di 12 anni che giovedì pomeriggio ha perso la vita mentre stava giocando a calcio nell'oratorio “Don Bosco” ad Arsiero. Luca Meneghini, il papà 42 enne del piccolo, rappresentante nel settore edile, trova la forza per ricordare il suo piccolo angelo. E chi meglio di lui potrebbe farlo? «Samuele era un bambino solare, è sempre stato estremamente educato e non hai dato alcun problema fin dalla più tenera età. Si impegnava moltissimo anche a scuola ed infatti era uno tra i più bravi della sua classe. Il mio piccolo era un po' disordinato ma devo dire che era proprio il “bambino per eccellenza” e me l'hanno portato via nel giro di due minuti». Le lacrime non smettono di sgorgare e l'unica consolazione per Luca, mamma Elvia Da Silva ed il fratellino di cinque anni Matteo è la vicinanza che è stata espressa da tutto il paese e oltre: «Qui sono tutti uniti – prosegue Luca, riconoscente con la sua comunità-. C'è stata una vera e propria processione di persone che continuano a venire a trovarmi, non posso dire niente di nessuno. Davvero. Tutti quanti ci vogliono bene e vogliono bene a Samuele. Nessuno di noi dimenticherà mai il nostro piccolo, resterà sempre dentro ognuno di noi, non potrà sparire per nessun motivo». Meneghini, poi, fa un ulteriore sforzo per ribadire che non c'era mai stata alcuna avvisaglia. Nessun malessere che potesse far presagire il tragico epilogo di giovedì pomeriggio: «Non c'era niente di niente – conclude il papà di Samuele ricordando il suo bimbo fin dalla più tenera età-. Aveva un po' di allergia, ma non c'entra niente. Quando era piccolo, poi, aveva spesso la febbre ma nulla che non sia stato curato seguendo la normale prassi che ogni altro bimbo ha seguito. Però, me l'hanno portato via in due minuti». È un lutto straziante che la mamma ha anche voluto ribadire sui social network, ricevendo decine di messaggi di cordoglio. E non potrebbe essere altrimenti per un bambino di seconda media che perde la vita mentre gioca a calcio in oratorio. Erano le 17 di giovedì quando, dopo aver finito i compiti, Samuele e alcuni suoi amici avevano deciso di fare una partita a calcio sulla piastra sportiva “Don Bosco” al patronato. D'improvviso il piccolo ha esclamato: «Non mi sento bene» e si è bloccato di colpo. Subito gli amichetti hanno pensato ad una presa in giro, ma dopo qualche istante si sono resi conto che, purtroppo, era tutto vero. Samuele si è messo a piangere, si è diretto verso una balaustra in metallo, accasciandosi a terra. Inutili i soccorsi durati quasi un’ora. Il pm deve ancora conferire l’incarico al medico legale che effettuerà l’autopsia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl ZIlliken

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