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Schio

Scuola anti gender
Il parroco apre:
«No a preclusioni»

Contrarie le associazioni anti
discriminazioni e dei genitori:
« Dobbiamo educare alla pluralità i figli. Qui l’offerta formativa è ok»
Il vicesindaco Roberto Polga
Il vicesindaco Roberto Polga
Il vicesindaco Roberto Polga
Il vicesindaco Roberto Polga

SCHIO.  Sul progetto di una scuola parentale di impronta cattolica in città le opinioni sono divise. C´è chi pensa che l´iniziativa sia basata su presupposti non condivisibili, chi invece ritiene che si tratti di una "legittima difesa" della libertà educativa delle famiglie.Il progetto, nato su iniziativa di una ventina di famiglie dell´Alto Vicentino, riguarda per ora solo le scuole elementari. Mira in particolare a proteggere gli alunni dalla cosiddetta "ideologia gender", ritrovando modelli educativi tradizionali. 

La sua nascita è coordinata dalla Fipe (Federazione italiana scuole parentali), mentre l´Opera dell´Amore di San Martino metterà a disposizione i locali.

«Questo progetto di scuola parentale non è il primo né l´ultimo - sostiene il vicesindaco con delega all´istruzione Roberto Polga, dirigente scolastico - Basti pensare alla scuola "Steineriana". Si tratta comunque di un diritto costituzionale dei genitori e seguirò con attenzione lo sviluppo dell´iniziativa. Per quanto riguarda invece i timori che la riforma scolastica introduca l´"ideologia gender" negli istituti pubblici, mi sento di tranquillizzare le famiglie: nel decreto si fa riferimento al genere solo per il contrasto a violenza e discriminazioni». (...)

 

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Elia Cucovaz

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