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Rubati i chiodi del Cristo
«Fanatismo religioso»

L’altare della chiesa di San Giacomo con il Cristo a lato. S.D.C.Il crocefisso senza i chiodi staccati dai piedi. S.D.C.
L’altare della chiesa di San Giacomo con il Cristo a lato. S.D.C.Il crocefisso senza i chiodi staccati dai piedi. S.D.C.
L’altare della chiesa di San Giacomo con il Cristo a lato. S.D.C.Il crocefisso senza i chiodi staccati dai piedi. S.D.C.
L’altare della chiesa di San Giacomo con il Cristo a lato. S.D.C.Il crocefisso senza i chiodi staccati dai piedi. S.D.C.

Via i chiodi dal grande Cristo in croce della chiesa di San Giacomo. Chi in questi giorni si reca in preghiera non può non notare il buco bianco che spicca sul colore scuro della scultura, da cui qualche fedele in preda ad uno slancio d'esaltazione religiosa o forse un semplice vandalo ha pensato di asportare i chiodi dai piedi della figura di Gesù.

L'opera artistica in gesso, realizzata nel XVIII secolo, è uno degli elementi della chiesetta maggiormente oggetto di culto. «Tanti vanno a pregare davanti a questo Cristo crocifisso – afferma l'arciprete don Bruno Stenco – e spesso ci passano sotto e magari gli toccano i piedi in segno di devozione». Come spiegato dalla canonica, in passato i chiodi dei piedi erano un po' instabili e spesso, dopo esser stati accarezzati dalle mani dei fedeli, si staccavano e venivano ritrovati per terra. La parrocchia quindi ha deciso di bloccarli definitivamente stuccandoli. Ma qualcuno forse non ha gradito e ha ben pensato di asportarli completamente, forse per venerarli in santa pace tra le mura domestiche.

«Onestamente più che per un atto vandalico – considera don Bruno – propendiamo di più per la motivazione religiosa, magari da parte di qualcuno emotivamente instabile. Certo è un danno che ci dispiace molto perchè il crocifisso è molto bello, antico e apprezzato dalla comunità».

La parrocchia spera di risalire all'identità del responsabile e quindi ritrovare il pezzo, attraverso la visione dei filmati del sistema di videosorveglianza della chiesa. «Anche in altre occasioni ci sono tornati utili e con i carabinieri siamo riusciti a individuare alcuni soggetti che si erano introdotti in chiesa per rubare dalle cassette delle offerte». Questo tipo di furti sono molto frequenti nelle chiese che restano aperte tutto il giorno, come quella di S. Giacomo, appunto, o l'oratorio di Santa Rita in via Pasini. Per questo da anni sono stati installati sistemi di videosorveglianza, alcuni ammodernati proprio di recente. «Purtroppo episodi di furto sono quasi all'ordine del giorno – conclude l'arciprete – per questo non possiamo arrischiarci a tenere aperte tutte le chiese tutto il giorno. Ad esempio il Duomo o S. Antonio lo sono solo in corrispondenza delle funzioni».

In passato grazie al sistema di telecamere installato nella chiesetta di via Cavour, originaria del XV secolo, in due occasioni è stato possibile beccare i responsabili di furti alle cassettine, grazie all’intervento dei carabinieri. In un caso si trattava di ladruncoli da fuori zona, mentre in un altro era un personaggio locale già noto alle forze dell’ordine. Tutti erano italiani.

Silvia Dal Ceredo

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