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Roggia sotto i ferri, salvi 4 tir di trote

Un’immagine della Roggia Maestra a secco per   manutenzione in via Manin.  FOTOSERVIZIO DAL CEREDOI pescatori dell’associazione Bacino Astico Leogra in azione
Un’immagine della Roggia Maestra a secco per manutenzione in via Manin. FOTOSERVIZIO DAL CEREDOI pescatori dell’associazione Bacino Astico Leogra in azione
Un’immagine della Roggia Maestra a secco per   manutenzione in via Manin.  FOTOSERVIZIO DAL CEREDOI pescatori dell’associazione Bacino Astico Leogra in azione
Un’immagine della Roggia Maestra a secco per manutenzione in via Manin. FOTOSERVIZIO DAL CEREDOI pescatori dell’associazione Bacino Astico Leogra in azione

Operazioni di manutenzione per la Roggia Maestra e le trote devono traslocare. Un'evacuazione ittica massiccia quella messa in atto di recente dai pescatori dell'associazione Bacino Astico Leogra, che nel giro di una settimana hanno spostato verso torrenti e laghetti del territorio limitrofo quattro camion di pesce, per un totale di diversi quintali e decine di migliaia di esemplari di ogni età. Il trasferimento è stato indispensabile dato che per procedere con i lavori si è dovuto svuotare il corso d'acqua che ora si presenta quasi del tutto asciutto. MANUTENZIONE. Questo mese ha preso il via infatti un intervento approfondito di manutenzione dell'alveo del corso d'acqua, effettuato dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, che si sta occupando di ripristinare piccoli smottamenti verificatisi lungo tutto il percorso, sistemare le sottomurazioni delle strutture esistenti e ripulire a fondo letto e argini da detriti e sterpaglie. In diversi punti del centro storico cittadino, come ad esempio al “salto” del lanificio Conte o agli antichi lavatoi di via Manin, la Roggia appare insolitamente vuota e non pochi scledensi se ne sono accorti. «Ogni cinque anni circa – spiegano i tecnici del Consorzio – effettuiamo una manutenzione approfondita, che si aggiunge a quelle standard annuali. Prosciugando il torrente è possibile effettuare un controllo totale e radicale». I lavori andranno avanti fino a metà marzo e interesseranno l'intero tracciato che va da Pievebelvicino fino a Marano, comprese le reti derivate, per un totale di 20 km. «Bisogna dire che la Roggia si mantiene davvero in ottimo stato – confermano i tecnici – anche grazie alle costanti manutenzioni ordinarie e straordinarie». PESCI IN SALVO. Trote fario e marmorate, cavedani, scazzoni, sanguinelle e molte altre specie per circa un altro mese nuoteranno in acque “foreste” per consentire agli operatori di ripulire e sistemare la Roggia Maestra. «Era dal 2013 che non veniva svuotata – spiega il presidente dell'associazione Bacino Astico Leogra, Franco Dal Zotto – pertanto si era accumulato molto pesce. La Roggia è molto ricca di fauna ittica perché mantiene ancora caratteristiche naturali, non è stata cementificata selvaggiamente. È rimasta piuttosto integra risultando quindi un habitat ideale». Le origini del canale sono molto antiche, risalenti circa al XIII secolo quando sarebbe stato fatto scavare dai conti Maltraversi. Per agevolare le operazioni di recupero, la ventina di volontari pescatori si è avvalsa non solo di retini di varie dimensioni ma anche di un particolare apparecchio che emette delle leggere scosse elettriche in grado di stordire temporaneamente gli animali e facilitarne la cattura. Hanno prelevato quattro camion di pesce, traslocato principalmente in altre zone del Leogra. Al termine dei lavori saranno recuperati e reimmessi nella Roggia. Con l’occasione i Comuni e le ditte interessate dovranno provvedere alle manutenzioni e agli espurghi di competenza nei tratti di Roggia in concessione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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