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Ricorso contro il Comune
sull’area ex Lanerossi

Gli stabilimenti ex Lanerossi in zona industriale
Gli stabilimenti ex Lanerossi in zona industriale
Gli stabilimenti ex Lanerossi in zona industriale
Gli stabilimenti ex Lanerossi in zona industriale

Braccio di ferro continuo fra proprietà e Comune sull’area ex Lanerossi in zona industriale.

In ballo c’è l’annullamento della delibera di adozione del piano urbanistico presentato da Immobili e Partecipazioni srl, la società legata alla famiglia Marzotto che possiede l’area di 330 mila metri quadrati attorno agli stabilimenti ex Lanerossi. Il piano prevede 50 mila metri quadrati di commerciale e 80 mila di direzionale ed è guardato con interesse da molti, anche se su posizioni contrapposte. Se da un lato può determinare uno sbocco commerciale notevole per il territorio, dall’altra finirà col penalizzare (almeno questo è il pensiero degli operatori) le attività in essere, sia di piccola che di medio - grande dimensione.

Il piano urbanistico presentato da Immobili e Partecipazioni è stato adottato in estate con alcune prescrizioni relative alla valorizzazione del verde e alla viabilità. L’amministrazione comunale aveva chiesto di mantenere, nella viabilità, il ruolo prioritario di via Maestri del Lavoro e di inserire alcuni aspetti di valorizzazione paesaggistica e ambientale. Cinque prescrizioni impugnate dalla proprietà con un ricorso al Capo dello Stato, essendo allora decorsi i termini per quello al Tar. Il 5 ottobre la società privata si è fatta avanti con le sue considerazioni ma ormai i tempi stringevano e sindaco e giunta hanno deciso di annullare la delibera precedente, bloccando di fatto il piano.

Questa volta, nel rispetto dei tempi, arriva il ricorso al Tar che chiede, scusate il gioco di parole, “l’annullamento dell’annullamento”, che comprende tutti gli atti, ripristinando il piano urbanistico com’era in origine.

Il Comune ha deciso di controbattere incaricando l’avvocato Antonio Ferretto a difendere l’ente scledense nei due fronti giudiziari distinti, essendo ancora in essere la prima impugnazione.

La proprietà dell’area, nell’adire alle vie legali contro le decisioni della giunta Orsi, si fa forte anche del parere negativo espresso sulla delibera del 12 ottobre scorso dal dirigente dell’ufficio tecnico, che aveva sostenuto come tale provvedimento «fu espresso su un piano valutato non in contrasto con le norme e con gli strumenti urbanistici».

Allo stato attuale, la proprietà può andare avanti con la demolizione degli stabilimenti in cui, negli anni ’60, fu spostata dalla Fabbrica Alta la produzione della Lanerossi.

Mauro Sartori

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