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Schio

Raid sacrilego
Distrutta
statua di Maria

Quel che è rimasto della statua in gesso della Madonna
Quel che è rimasto della statua in gesso della Madonna
Quel che è rimasto della statua in gesso della Madonna
Quel che è rimasto della statua in gesso della Madonna

SCHIO. La Madonna del monte Summano distrutta dai vandali. Sono tanti gli escursionisti che nei giorni scorsi hanno guardato amareggiati i cocci della statua di gesso della Vergine che si trovava poco sotto la vetta su un piedistallo. Un atto che ricorda i riti oscuri di cui il monte è stato teatro in passato. Ma non è l’unico danneggiamento registrato di recente. Qualche centinaio di metri più sotto, lungo la strada che collega il Colletto a contrada San Rocco di Tretto, sono state ritrovate le cassette per le offerte rubate durante le festività dalla chiesa dei Cappuccini di Thiene.

Le due casse metalliche di grandi dimensioni e con tanto di piedistallo, con scritto in rosso “Offerte pro presepe”, sono state forzate per rubare i soldi all’interno e abbandonate una davanti al cimitero della frazione e l’altra poco sopra contra’ Proveste. Dei passanti, notandole e pensando che fossero della parrocchia trettina, hanno avvertito il sacerdote di San Rocco don Adriano Pettenuzzo. Il prete però è caduto dalle nuvole: quei due contenitori non li aveva mai visti prima e non sapeva da dove arrivassero. Ha denunciato quindi lo strano ritrovamento ai carabinieri di Schio.

Solo ieri sera, apprendendo del furto avvenuto ai danni dei frati del santuario thienese di Santa Maria dell’Olmo, ha collegato i due fatti. Una veloce verifica ha permesso di accertare che sì, le cassette ritrovate al Tretto sono proprio quelle sparite da Thiene, dove però non risulta che il furto fosse stato denunciato. Ora se non altro i contenitori (che tra l’altro hanno un certo valore viste le dimensioni e la presenza di un impianto di retroilluminazione della scritta) potranno essere restituiti ai legittimi proprietari. Le offerte, invece, hanno già preso il volo.

Sembra evidente che i ladri abbiano scelto le pendici del monte Summano per scassinare le cassette e poi abbandonarle in quanto un luogo isolato. Con ogni probabilità hanno agito di notte, senza correre il rischio di attirare sguardi indiscreti. Non è chiaro però se gli ignoti ladri siano anche responsabili della distruzione della statua della madonna che si trovava davanti a malga Summano, ora disabitata. «Sono episodi che creano grande amarezza - commenta don Adriano - Chiamiamoli incresciosi, perché sono un prete e non posso dire di più».

Elia Cucovaz

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