SCHIO. Il professore di Scienze naturali Francesco Di Luccio, di ruolo all’istituto “Martini”, dopo tre settimane di carcere per atti sessuali con una sua studentessa confessa la relazione e va ai domiciliari. La svolta nell'inchiesta dopo che il docente, 46 anni, ha deciso di collaborare con gli inquirenti, ammettendo che da qualche mese aveva preso una sbandata per l'allieva quindicenne, violando la legge, e vedendola ripetutamente. A interrogarlo il pm Pinna che ha coordinato la guardia di finanza.
I detective delle Fiamme gialle per un mese avevano pedinato Di Luccio, piazzando delle cimici in auto e registrando una serie di incontri, avvenuti fuori dalla scuola, con l'alunna. Sulla scorta di questi elementi, il giudice aveva ordinato l'arresto; quando era stato sentito, il docente - apprezzato a scuola da superiori, colleghi, alunni e genitori - era talmente sotto choc da avvalersi della facoltà di non rispondere. Fino a ieri. «Sì, io e la studentessa ci vedevamo far qualche mese. Non l'ho costretta a fare nulla, c'era un'intesa reciproca», è il senso della confessione del professore.