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Schio

Porta il neonato
dai carabinieri
E dopo si uccide

La caserma dei carabinieri di Schio, dove la donna aveva portato il suo figlioletto di soli tre mesi
La caserma dei carabinieri di Schio, dove la donna aveva portato il suo figlioletto di soli tre mesi
La caserma dei carabinieri di Schio, dove la donna aveva portato il suo figlioletto di soli tre mesi
La caserma dei carabinieri di Schio, dove la donna aveva portato il suo figlioletto di soli tre mesi

La mamma che aveva portato il suo neonato in caserma dei carabinieri perchè non riusciva ad occuparsene si è tolta la vita. La drammatica decisione forse l'aveva già presa da tempo. L'ha messa terribilmente in pratica un paio di giorni fa, con una corda, all'interno della sua abitazione di Schio. L'hanno trovata quando ormai era troppo tardi.Il dramma sconvolgente di una famiglia è avvenuto in meno di un mese. Prima i pesanti guai giudiziari del padre, quindi la decisione della madre di consegnare il neonato ai militari, in lacrime. Infine l'epilogo sconvolgente.

 

La donna, una vicentina di una quarantina d'anni, era da tempo segnata dal dolore, e le sue difficoltà erano note anche ai servizi sociali. Dopo le grane che avevano coinvolto il compagno, una domenica pomeriggio di metà agosto si era presentata in via Maraschin ed aveva consegnato nelle mani dei carabinieri del capitano Gardin un fagottino di pochi mesi di vita. Per un paio d'ore i militari con delicatezza avevano dialogato con lei per cercare di capire a fondo la situazione e soprattutto come muoversi. Nonostante tutto però la madre, colpita da una forma depressiva seria, non aveva desistito dal suo proposito ed aveva abbandonato il bambino. Nel frattempo era stata informata a scopo precauzionale l'ambulanza del 118 che aveva provveduto a trasportare il piccolino, in buone condizioni di salute, all'ospedale di Santorso dove era stato ricoverato in pediatria. Ora è in una casa protetta, seguito da operatrici specializzate che lo coccolano come fosse figlio loro.

 

La donna, che aveva ha deciso consapevolmente di lasciare il figlio in mani sicure, piuttosto che abbandonarlo per strada, ha poi cercato di ricostruire i cocci della sua vita. L'obiettivo era quello di sistemarsi, di uscire dal tunnel in cui era piombata e quindi di riabbracciare il piccolo, non appena fosse stata in grado di occuparsene, da sola o con il compagno. Anche se difficilmente avrebbe potuto tornare a crescere da sola il bimbo, dopo la decisione che aveva preso. Il caso era stato infatti già segnalato al tribunale per i minorenni.

 

Nei giorni scorsi, in un momento di solitudine e di profonda prostrazione, la mamma si è tolta la vita. Avrebbe fatto le cose con calma; non è chiaro se abbia lasciato qualcosa di scritto. All'arrivo dei sanitari era già morta. Sono giunti in casa anche i carabinieri, che hanno subito compreso di chi si trattasse: quella donna che qualche settimana fa avevano cercato di tranquillizzare e di sostenere. Hanno avvisato la procura.La notizia del dramma si è diffusa nella serata di ieri a Schio e nei Comuni limitrofi. I funerali saranno celebrati la prossima settimana.

Diego Neri

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