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Patto con Thiene per l’ospedale

L’ex ospedale De Lellis, sede del Centro tutela del malato. CISCATO
L’ex ospedale De Lellis, sede del Centro tutela del malato. CISCATO
L’ex ospedale De Lellis, sede del Centro tutela del malato. CISCATO
L’ex ospedale De Lellis, sede del Centro tutela del malato. CISCATO

Due città storicamente rivali, anche in materia sanitaria, ora unite nella battaglia per salvaguardare non i loro ospedali, ormai andati, ma quello di Santorso. È ufficiale la fusione per incorporazione tra il “Centro per la tutela per i diritti del malato” di Schio e quello di Thiene «per cui ora abbiamo un’unica associazione per Schio e Thiene che seguirà la tematica sanitaria». Così il presidente Mario Pegoraro anticipa l’esito dell’assemblea straordinaria tenutasi nel fine settimana alla Casa della salute, ex ospedale De Lellis, sede dell’associazione.

C’ è stata una diffusa preoccupazione sul futuro dell’ospedale di Santorso.

Un’assemblea dove si è parlato molto di un’altra fusione, quella fra le Ulss 3 e 4 di Bassano e Thiene, ora Ulss 7 Pedemontana.

«Vari interventi hanno focalizzato i due ospedali di Santorso e Bassano - spiega Pegoraro - puntando il focus sulla loro differenza. Da una parte Bassano che è una struttura con cure tradizionali e molti posti letto, medici e infermieri mentre dall’altra Santorso è ospedale a cure intensive e per questo ha anche un numero limitato di posti letto e conseguentemente meno medici e infermieri. Rispetto a Bassano la nostra ex Ulss aveva qualche migliaio di utenti in più perché il nostro territorio è più ampio, con parecchie contrade in zone collinari, senza considerare per entrambi i nosocomi, l’altipiano di Asiago i cui utenti gravitavano in modo quasi indifferente sulle due strutture ospedaliere». I soci hanno anche rilevato che Bassano ha ospedali limitrofi come Cittadella e Padova mentre Santorso ha Valdagno che è in fase di semi abbandono.

«Qualcuno ha fatto presente come a Bassano già a dicembre vi fossero concorsi per la sostituzione di alcuni primari, mentre purtroppo, non vi è analogo comportamento sulle sostituzioni per la nostra struttura - afferma il presidente. - In conclusione si è concordato di dare la massima attenzione agli sviluppi futuri della nostra sanità, convinti che il problema essenziale non è tanto l’accentramento dell’amministrazione a Thiene ma tutelare e migliorare i reparti esistenti perché le persone sono infinitamente più importanti delle carte e della burocrazia».

Ora i centri di Schio e Thiene lavoreranno a fianco per tutelare la struttura orsiana, inaugurata nel 2012 e già finita nel mirino.

Mauro Sartori

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