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Schio

"Oltre il sogno"
la mostra richiama
i big dello spazio

Uno scorcio della mostra al Lanificio Conte.
Uno scorcio della mostra al Lanificio Conte.
Uno scorcio della mostra al Lanificio Conte.
Uno scorcio della mostra al Lanificio Conte.

Astronauti, piloti, progettisti e militari, da sabato 13 febbraio si daranno appuntamento al Lanificio Conte di Schio per raccontare con il vivo della loro pratica la grande esperienza di volare e di raggiungere obiettivi sempre più lontani. E' questo il leit motiv del ciclo d'incontri culturali ispirati al tema della mostra “Oltre il sogno: dal volo allo spazio”, che animeranno la città con format dinamici e curiosi, aperti a tutti.

Al centro grandi protagonisti del mondo dell’astronautica e dell’aeronautica: dalle ultime frontiere delle spazio raccontate da Roberto Ragazzoni dell'Inaf (Istituto nazionale astrofisica), all’impresa di volare dell’astronauta Maurizio Cheli, un’occasione di training personale sui temi della leadership, resistenza e resilienza: dopo 380 ore di attività spaziale e 5000 ore di volo su oltre 100 diversi tipi di velivoli, oggi Maurizio Cheli è anche scrittore e imprenditore nel settore dei velivoli ultraleggeri, e a Schio insegnerà come volare più in alto, come individui e come squadra.

Non mancherà nemmeno il punto di vista femminile, quello di una donna come Donatella Ricci, pilota e record del mondo di salita in autogiro, che ha ammirato la Terra da 8400 metri di altezza. Si indagherà inoltre una questione: può esserci bellezza nella meccanica? A dimostrarlo sarà il designer Max Pinucci, che presenterà l’opera "Airships. Un secolo di dirigibili", un racconto per immagini dedicato alla tecnica, al design, alla vita di queste navi costruite per solcare i cieli.

Ad approfondire poi il ruolo dell’Alto Vicentino e dei suoi protagonisti storici saranno Giovanni da Schio insieme a Giorgio Zacchello e Gianluigi Zarantonello, per conoscere la storia dei pionieri del volo attivi nel nostro territorio: don Francesco Faccin, Almerico Da Schio, Nico Piccoli e Arturo Ferrarin. Infine, rivivremo alcuni dei momenti più emozionanti e significativi della storia del volo con la visita virtuale dell’idroscalo di Orbetello: come era nell’estate del 1933, quando partiva la grande trasvolata atlantica di Italo Balbo da Orbetello a Chicago? L’Aeronautica Militare dedicherà inoltre un appuntamento anche alla figura di Francesco Baracca e al ruolo dell’aviazione militare italiana nella prima guerra mondiale.

Si parte quindi sabato alle 17 con Roberto Ragazzoni, alla scoperta delle "Ultime frontiere dello spazio": astronomo e pilota, Ragazzoni condurrà in un viaggio oltre il mondo conosciuto e quello sconosciuto, sondando le tante domande ancora aperte sull’universo: guardiamo da millenni il cielo stellato, ma quanto sappiamo dei mondi che lo abitano?

Il calendario proseguirà poi nei fine settimana di febbraio e marzo:

Domenica 21 febbraio alle 18: "L'impresa di volare" con Maurizio Cheli.

Sabato 27 febbraio alle 11: "Le crociere di Italo Balbo" con il magg. Paolo De Vita e 1° m.llo Marco Di Cocco.

Venerdì 4 marzo alle 21: "Il sogno di volare: la Terra vista da 8400 metri!" con Donatella Ricci.

Sabato 12 marzo alle 17: "Airships. Un secolo di dirigibili", una storia illustrata con Max Pinucci.

Venerdì 18 marzo alle 21: "I nostri pionieri del volo e dello spazio: don Francesco Faccin, Almerico da Schio, Nico Piccoli, Arturo Ferrarin" con Giorgio Zacchello, Gianluigi Zarantonello, Giovanni Da Schio.

Sabato 19 marzo alle 11: "L'Aviazione italiana nella prima guerra mondiale" con il ten. col. Paolo Nurcis e il magg. Paolo De Vita.

L'esposizione "Oltre il sogno: dal volo allo spazio", che ha già superato i tremila visitatori, propone un percorso interattivo che conduce il visitatore-viaggiatore nel sogno dell’uomo di volare, dai primi tentativi di volo alle ultimissime frontiere dell’esplorazione spaziale. Apertura fino al 30 marzo con il seguente orario: giorni feriali: 15.30- 19.30; sabato, domenica e festivi (anche dal 24 al 29 marzo) 10- 19.30; chiuso il lunedì non festivo.

Silvia Dal Ceredo

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