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Schio/Malo

Molestano barista
Padre e figlio
incastrati dallo 007

La vittima lavorava per il bar tabaccheria dei due imputati
La vittima lavorava per il bar tabaccheria dei due imputati
La vittima lavorava per il bar tabaccheria dei due imputati
La vittima lavorava per il bar tabaccheria dei due imputati

Hanno tormentato la dipendente fino a quando si è licenziata. Ma hanno violato la legge, e per incastrarli è stato determinante l’intervento di uno 007 privato che, mentre loro pedinavano la vittima, pedinava loro due. Ieri mattina, padre e figlio hanno scelto di patteggiare in tribunale per stalking; ma la vicenda giudiziaria non si è chiusa, visto che la vittima ha chiesto 45 mila euro di danno e si rivolgerà ad un giudice civile. Intanto, resta in piedi anche un altro procedimento a carico degli imputati e che vede come parte offesa il fidanzato della loro dipendente.

PROCESSO. Davanti al giudice Gerace e al pubblico ministero Golin, Sergio Gobbi, 58 anni, residente a Schio in via Dante (avv. Mauro Albertini), e suo figlio Marco, 26, che vive in famiglia (avv. Fabio Sarra), hanno patteggiato rispettivamente 6 mesi e 4 mesi e 20 giorni di reclusione per stalking e danneggiamento; pena sospesa per entrambi. Dovranno risarcire le spese per la parte civile Federica, vicentina di 32 anni (assistita dall’avv. Stefano Grolla), con 2.600 euro. Nel giugno scorso avevano subito da parte del giudice il divieto di avvicinarsi alla donna; ora è decaduto.

LA DIPENDENTE. Federica, dal 2010, era dipendente del bar tabaccheria gestito dalla famiglia Gobbi a Schio. A suo dire, i problemi erano iniziati quando Sergio avevano iniziato a rivolgerle attenzioni non gradite, e a spedirle delle email troppo confidenziali. Lei aveva sempre mantenuto il distacco, ma il comportamento del suo datore di lavoro le creò uno stato di ansia e di stress, perchè aveva paura di trovarsi sola con lui dietro il bancone. Federica si recò da un medico, che le ordinò un periodo di riposo a casa dal lavoro, in malattia. E da lì iniziarono i suoi problemi.

GLI ATTI PERSECUTORI. Federica aveva ricevuto una lettera di contestazione, e numerose visite fiscali. Secondo l’accusa, i due imputati poi - dal dicembre 2015 all’aprile scorso - l’avevano seguita e pedinata tutte le volte che usciva di casa; passavano davanti alla sua abitazione; le inviavano numerose email; la fermavano per strada o dentro qualche locale. Alcuni testimoni, e gli stessi carabinieri di Malo che si occuparono delle indagini, confermarono il racconto della vittima. Anche il suo fidanzato avrebbe subito dei reati in quel periodo. L’obiettivo, secondo Federica, dei suoi titolari era che si licenziasse. E così in effetti avvenne, e oggi la vicentina lavora come operaia.

LO 007. Federica, barricata in casa, in preda all’ansia, assoldò uno 007 che la controllava. E che vide i due imputati forarle le gomme della sua Golf davanti ad un bar di Malo. Ora lei chiede di essere risarcita.

Diego Neri

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