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«Mio marito mi ha violentata in casa»

I casi di violenze tra le pareti domestiche sui quali la Procura apre indagini sono sempre numerosi
I casi di violenze tra le pareti domestiche sui quali la Procura apre indagini sono sempre numerosi
I casi di violenze tra le pareti domestiche sui quali la Procura apre indagini sono sempre numerosi
I casi di violenze tra le pareti domestiche sui quali la Procura apre indagini sono sempre numerosi

«“Una moglie che rifiuta il marito è una moglie che va con altri”. Dopo avermi urlato in faccia la sua rabbia mi ha costretta ad avere un rapporto sessuale contro la mia volontà. Non era la prima volta che succedeva, mai mi sono sentita tanto umiliata ed ho deciso di dire basta a queste violenze, fisiche e psicologiche».

Anna, nome di fantasia, l’ha ripetuto agli investigatori, che hanno raccolto un’ampia documentazione per delineare le presunte sottomissioni violente cui sarebbe stata costretta.

La donna di Schio di 42 anni si è costituita parte civile, con l’avvocato Marta Faccin, in una drammatica vicenda il cui epilogo avvenne nell’estate di un anno fa, quando dopo la denuncia ai carabinieri l’uomo venne allontanato di casa.

Il marito M.B., presunto violentatore ha 31 anni. Si scrivono le iniziali a tutela della parte offesa perché è contestato anche il reato di violenza sessuale.

L’uomo, dunque, è di undici anni più giovane di quella che è l’ex moglie dalla quale è in fase di separazione, ed è stato rinviato a giudizio oltre che per lo stupro, anche per maltrattamenti in famiglia, anche alla presenza dei figli piccoli, e lesioni.

«Se con i bambini è sempre stato un padre affettuoso e premuroso - ha raccontato la donna - , non altrettanto si può dire nei miei confronti, perché nel tempo ha assunto comportamenti sempre più prevaricatori, accecato da una gelosia priva di fondamento, ma tale da minare le basi del nostro rapporto coniugale perché è diventata un’ossessione. Di qui le coercizioni psicologiche fino alla violenza fisica».

Il pubblico ministero Claudia Brunino dopo avere concluso le indagini preliminari nell’arco di sei mesi, ha disposto il giudizio immediato davanti al tribunale di Vicenza a carico del marito ossessionato dai tradimenti della moglie, che lei ha sempre negato.

Il giovane, che è difeso dall’avvocato Alberto Pellizzari, ha fin qui sempre respinto le accuse, affermando di non avere mai abusato sessualmente della compagna, sostenendo che i rapporti erano consenzienti.

È nel gennaio 2015 che il clima familiare si arroventa, anche se, accusa la donna, fin dal 2011 sarebbe stata costretta «a rapporti sessuali non voluti». «Tutti e due lavoriamo e siamo impegnati, io inoltre ho cresciuto anche i bambini - ha spiegato Anna - e perciò ho trovato allucinanti le gelosie del mio ex, perché ero assorbita dalla cura dei figli piccoli e dal mio lavoro, al quale tengo e che desidero continuare a svolgere. Anche perché con esso mi mantengo».

Se nel gennaio 2015 Anna aveva patito le prime lesioni certificate dal pronto soccorso, il 25 luglio di un anno fa ci sarebbe stato l’altro episodio. «Mi ha dapprima picchiata sulle natiche, quindi sulla schiena, mi ha colpita con calci e offesa con epiteti irripetibili - ha detto - pretendendo di fare l’amore. Io non volevo, ma alla fine sono stata costretta a sottostare alle sue voglie ed è stato intollerabile».

Come si può immaginare, visto che con la richiesta di giudizio immediato avrebbe potuto opporsi e farsi processare con il rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare, ma non l’ha fatto, l’imputato scegliendo il dibattimento pubblico respinge con forza le accuse e ritiene di avere nella sua faretra frecce per opporsi a quelle che scaglieranno il pm Brunino e l’avv. Faccin per la sua cliente.

Agli atti del fascicolo è stata allegata la richiesta di risarcimento danni della parte civile che è stata quantificata in almeno 80 mila euro.

«Ho subito una prolungata sofferenza, umiliazione e prostrazione fisica e psichica - ha concluso la presunta vittima - frutto di sopraffazioni sistematiche e inaccettabili che mi hanno sconvolto l’esistenza».

Ivano Tolettini

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