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Mezz’ora di paura
Coltre di ghiaccio
su campi e strade

A Valdagno strade imbiancate come dopo una nevicata  in seguito alla violenta grandinata di sabato sera
A Valdagno strade imbiancate come dopo una nevicata in seguito alla violenta grandinata di sabato sera
A Valdagno strade imbiancate come dopo una nevicata  in seguito alla violenta grandinata di sabato sera
A Valdagno strade imbiancate come dopo una nevicata in seguito alla violenta grandinata di sabato sera

Mezz’ora di paura. Tra le 21 e le 21.30 di sabato sera, una violenta grandinata ha colpito gran parte del Vicentino. Numerosi automobili, finestre, arredi da giardino e piante sono stati danneggiati dai chicchi di ghiaccio che, pur non raggiungendo dimensioni record, sono stati sospinti da un vento impetuoso. Solo nella provincia di Vicenza, sono stati una ventina gli interventi dei vigili del fuoco che hanno coperto una vasta area, dal Bassanese all’Area berica. Non sono mancati anche incidenti, collegabili al maltempo, vista la ridotta visibilità nel momento del violento temporale. La straordinaria ondata di maltempo non ha risparmiato nemmeno un angolo della Regione. Tra le aree più colpite senza dubbio il Veneziano: solo lì sono stati portati a termine 64 interventi di messa in sicurezza. Trenta le uscite necessarie nel Trevigiano. Tra le altre, da segnalare un fulmine a Godega di Sant’Urbano ha centrato un’abitazione innescando l’incendio del tetto. In Provincia di Padova non è andata meglio, con 28 interventi per piante abbattute, pali del telefono schiantati e cavi elettrici messi fuori uso. Lievemente meglio è andata nella provincia di Verona, dove gli interventi sono stati una decina.

VALLE AGNO. La sensazione era quella di una coltre di neve che ricopriva tutto. Pochi minuti dopo la violenta grandinata dell’altra sera, molte strade della zona nord di Valdagno, in particolare le frazioni di Novale e del Maglio di Sopra, sembrava fossero state imbiancate in uno scenario fuori dall’ordinario. Le precipitazioni sono state talmente abbondanti che diverse vie per qualche minuto sono state trasformate in torrenti, portandosi dietro sassi e terriccio. Centinaia le auto che hanno subito danni alla carrozzeria, ma sono state colpite anche numerose finestre ed altrettanti serramenti; lacerati gazebo e mobili da giardino. Le stesse scene, seppur lievemente attenuate, si sono viste anche nell’area sud della città e a Cornedo. Ieri mattina, gran parte dei residenti era fuori di casa già prima delle 8 per constatare cosa fosse successo e per procedere ad una prima conta dei danni, oltre ad iniziare subito con la pulizia delle strade da rami e foglie che intralciavano il passaggio. In molti angoli, i chicchi di ghiaccio si erano perfettamente conservati creando dei cumuli consistenti che restituivano tutta l’impressione della violenza della tempesta e regalando una cartolina invernale decisamente fuori stagione. Già ieri qualcuno ha cercato di capire se fosse possibile presentare una richiesta per i danni subiti.

VAL LEOGRA. Quest’estate la grandine è un vero e proprio incubo per la Val Leogra che in due occasioni, tra il 24 luglio ed il 6 agosto, è stata colpita senza pietà dai chicchi di ghiaccio. Dopo le prime avvisaglie di forte maltempo, c’era molta preoccupazione in particolare tra i residenti di Torrebelvicino e Schio (5 milioni di euro di danni a comune solo lo scorso 24 luglio), ma anche di Malo ed Isola Vicentina, dove la Regione ha confermato l’attivazione dello stato di crisi dopo il fortunale del 6 agosto. Questa volta l’area più colpita, con una violentissima grandinata, è stata quella di Valli del Pasubio; il forte vento ha invece costretto i vigili del fuoco ad intervenire a Schio per la rimozione di un albero che intralciava il traffico. A Torrebelvicino è stato sempre il vento a schiantare gli stand della sagra di San Lorenzo, distrutti. Gli organizzatori fanno un appello sul web affinché qualcuno possa aiutarli a riallestire la manifestazione. La grandine, questa volta, ha parzialmente risparmiato chi era già stato recentemente bersagliato dai violenti chicchi, concentrandosi prevalentemente sulle zone collinari.

Karl Zilliken

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